La partita politica che si apre ora

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di   Massimo Franco |

L’Emilia Romagna ha respinto la spallata di Matteo Salvini contro il governo nazionale. La sinistra perde nettamente in Calabria, ma vince la sfida più difficile. Il Movimento Cinque Stelle, invece, crolla dovunque, proiettando un’ombra sull’esecutivo di Giuseppe Conte. Il capo del Carroccio subisce una sconfitta pesante dopo due anni di trionfi: tanto più bruciante perché è stato proprio lui a dare al voto un significato strategico, additandolo come un avviso di sfratto al premier da Palazzo Chigi.

A compensare la battuta d’arresto non basta che la Lega contenda al Pd il primato come partito nella «regione rossa». Non l’ha conquistata. Perché è inutile girarci intorno: quelle di ieri sono state le «sue» elezioni, nel bene e nel male; più che le altre in Calabria, dove si registra la vittoria netta del centrodestra a guida berlusconiana. I risultati sono legittimati da un’impennata della partecipazione, soprattutto in Emilia Romagna. Le analisi a freddo diranno se a portare tanti elettori alle urne sia stata la campagna martellante di Salvini, il suo tentativo disperato e frustrato di trasformare il voto in un referendum sul governo Conte. Oppure se il salto sia dovuto alla mobilitazione giovanile delle «sardine» di Mattia Santori, con il loro allarme contro la strategia del Carroccio.

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