I soldi di Change al Governatore: indagine sulla Fondazione di Toti

di MARCO LIGNANA e MARCO PREVE

La Fondazione Change che fa capo al governatore della Liguria Giovanni Toti finisce nel mirino di Bankitalia per alcuni finanziamenti che, secondo i funzionari dell’Uif (Unità di informazione finanziaria) avevano le caratteristiche per diventare Sos, ovvero “Segnalazioni di operazioni sospette”. Dietro a queste sigle, che in automatico mettono in moto accertamenti da parte della guardia di finanza e indagini della procura competente, si palesa l’ennesimo caso politico giudiziario riguardante le finalità di questi enti al servizio della politica, proliferati dopo le modifiche della legislazione sul finanziamento ai partiti.

Le sos
Bankitalia e i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma hanno ricevuto le segnalazioni da parte delle banche relative a due gruppi di finanziamenti avvenuti nel 2019 a favore di Change. Il primo si riferisce a un versamento interno di diecimila euro da Fondazione Change al Comitato omonimo. Quest’ultimo è una sorta di braccio operativo nato (gennaio 2016) ancor prima della Fondazione (maggio 2016).

Ammontano invece a circa 200mila euro complessivi i finanziamenti alla Fondazione da parte di quattro società: la Moby dell’armatore Vincenzo Onorato e poi le lombarde Innovatec e Aker del settore energia e la Diaspa che si occupa di ricerche di mercato. Versamenti che compaiono tutti (ad eccezione della Aker che però appartiene allo stesso gruppo di Innovatec) anche sul sito di Change. Innovatec fa parte del gruppo Waste che gestisce la discarica del Boscaccio di Vado Ligure a Savona. La materia dei rifiuti come è noto è una delle competenze della Regione.Il punto più delicato è però il trasferimento di una parte di questi soldi, circa 25 mila euro, forse qualche decina, dalla Fondazione ad un conto intestato proprio a Toti.

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