Chiude la storica libreria Paravia di Torino, la seconda più antica d’Italia: “Amazon ci ha distrutto”

di FEDERICA CRAVERO

Hanno dato la notizia per primi ai clienti più affezionati, “e alcuni hanno pianto”. Poi Nadia e Sonia, titolari della storica libreria Paravia, hanno dato l’annuncio su Facebook: “Abbiamo ereditato da nostro papà questo affascinante mestiere e abbiamo investito tutte le nostre energie per cercare di farlo nel miglior modo possibile”. Hanno ringraziato autori, agenti, distributori ed editori, “che ci hanno dato fiducia e che hanno dato più valore alla nostra parola che ad una fideiussione bancaria” e la loro mamma “che ci ha sostenuto moralmente ed economicamente aspettando silenziosamente che trovassimo la forza di dire basta”. Ora è arrivato il momento, “per colpa delle vendite online”.

Così la libreria Paravia di piazza Arbarello ha chiuso il 28 dicembre per le feste e non ha più riaperto. “Questo è il prezzo che si paga ad essere librerie indipendenti: i ricavi coprivano a malapena i costi, non era più sostenibile”, dice Sonia Calarco. La causa? Non l’inesperienza o l’avventatezza per un’attività nata nel 1802 che può fregiarsi di essere la seconda libreria più antica d’Italia. “Quando abbiamo dovuto spostarci da via Garibaldi, si è ridotto il passaggio di clienti attirati dalla vetrina, ma questo ha accelerato un processo che sarebbe avvenuto in ogni caso – spiega la titolare – Gradualmente negli anni i clienti sono diminuiti”.

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