I nuovi assegni delle pensioni. E spunta l’ipotesi ricalcolo

Franco Grilli

Gli assegni delle pensioni per il 2020 sono un vero e proprio rebus. E il motivo è presto detto: in questo momento sono in vigore le regole sulle rivalutazioni volute dall’ultimo governo gialloverde.

Questo tipo di rivalutazione sugli assegni di fatto è strutturato in questo modo: per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4 la rivalutazione sarà del 97%, del 77% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 volte e 6 volte il minimo, del 47% oltre 6 volte, del 45 oltre 8 volte e solo del 40% oltre 9 volte il minimo. Ma in questi giorni di frenetiche trattative sulla legge di Bilancio il quadro potrebbe cambiare con un ritocco lieve sugli assegni fino a quattro volte il minimo che da una rivalutazione al 97% passerebbero ad un assegno rivalutato al 100%. Tutto ciò porterebbe un cambiamento minimo sul rateo pagato nei mesi del 2020, ma anche su questo punto potrebbe esserci un aspetto di cui va tenuto conto. L’Inps, come già accaduto lo scorso anno, non avrà il tempo di recepire in modo diretto e già dall’1 gennaio del 2020 le impostazioni della manovra e dunque gli assegni verranno erogati con il “tariffario” previsto dalla manovra del 2019.

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