Michela Murgia ad Huffpost: “Le minigonne non stuprano, gli uomini sì”

“Che l’Italia fosse un Paese maschilista lo sapevamo. I dati Istat fanno solo aumentare la determinazione a cambiare le cose e a chiedere che la politica smetta di fare demagogia. Tutti si strappano i capelli il 25 novembre, ma quando si deve toccare il cardine della discriminazione chi ha ruoli istituzionali si tira indietro”.

Parla così la scrittrice Michela Murgia mentre riflette sui dati diffusi da Istat nel report sui ruoli di genere. “Non posso dire di essere sorpresa – prosegue -, anche perché in questi anni c’è stata una regressione: non sono stati fatti investimenti e si è portata avanti la scelta di inaspirire le pene e i protocolli di denuncia dei fatti più efferati, nessuno si è occupato del Paese. Ad oggi, non esiste una riflessione sulla cultura di genere. Non esiste un piano nazionale antiviolenza. I centri antiviolenza, anzi, sono sotto sfratto o rischiano di chiudere. Se non fai cultura, però, non possono cambiare le conseguenze di quella cultura”.

Conseguenze disastrose. Ogni quindici minuti nel nostro Paese una donna è vittima di violenza. Ogni giorno le vittime sono 88. Almeno secondo il report diffuso dalla Polizia di Stato “Questo non è amore”. Non è abbastanza per dichiarare lo stato di emergenza?

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