Decreto Fiscale, le modifiche ammesse scendono a 700. Salta il taglio all’Iva sugli assorbenti

ROMA – Cominciano a cadere, uscendo di scena, alcuni dei 900 emendamenti che i partiti (di maggioranza come di opposizione) hanno presentato al Decreto Fiscale nell’analisi della Commissione Finanze della Camera. Tra le proposte più significative e controverse che sembrano destinate sul binario morto, quelle di Iv e Fi che puntavano alla reintroduzione dello scudo penale per ArcelorMittal nell’intricata vicenda ex Ilva. Stop anche all’Iva ridotta al 10% per gli assorbenti, con prima firma di Laura Boldrini, che avrebbe esteso l’imposta sul valore aggiunto agevolata sui prodotti sanitari e igienici femminili.

Nel complesso, la commissione Finanze della Camera ha dichiarato inammissibili circa 300 emendamenti al dl fiscale. Alcuni emendamenti potrebbero essere riammessi all’esame e, secondo quanto riferito da Carla Ruocco (M5s), le proposte di modifica che saranno votate, a partire da lunedì, saranno circa 600-700. Gli emendamenti accantonati oggi rientreranno in gioco solo a patto che i deputati della Commissione Finanze, all’unanimità, ne chiedano il ripescaggio. Tra le vittime della scrematura anche la sospensione dei pagamenti sui canoni delle concessioni demaniali marittime e l’incentivo – targato M5s – per l’acquisto di airbag e dispositivi di protezione per i motociclisti.

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