Quegli azzurri irrequieti pronti a trattare con Salvini

Augusto Minzolini

Mercoledì scorso, seduti su uno sgabello nel corridoio di Palazzo Madama che immette nel grande salone dove si affaccia la buvette, due-tre senatori di Forza Italia o di provenienza post dc, eletti al Sud, si interrogano sul loro destino nella fase ascendente del «sovranismo salviniano».

Il più «strutturato» è Claudio Fazzone, coordinatore del Lazio, che mostra di avere le idee molto chiare. «È tutto in movimento confida -: Salvini per mettere in crisi il governo e andare al voto sta tentando di portare dalla sua parte i grillini di destra. Ma se gli va bene riesce ad accasarne non più di sette. In quel caso entreremo in ballo noi. Saremo una quindicina di senatori azzurri. Anzi, è quasi sicuro che il gruppo parlamentare lo metteremo in piedi lo stesso al di là di questa evenienza. Il motivo è semplice: in Forza Italia stanno trattando con il leader della Lega per garantire 20-30 persone. Noi saremmo «i sacrificandi». Se così stanno le cose, organizzeremo un soggetto politico che tratterà per garantire noi: se Salvini vuole le elezioni dovrà venire a patti anche con noi, altrimenti sosterremo il governo.

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