Manovra, arriva anche la tassa sulle cartine. Detrazioni per spese sanitarie anche con pagamenti in contanti

di Cristina Nadotti

MILANO – Spunta anche un nuovo micro-balzello tra le misure inserite nella bozza di Legge di Bilancio che circola in queste ore. La manovra introduce infatti una nuova imposta su quelli che vengono definiti “profitti accessori ai consumi di tabacchi”: filtri e cartine. Non solo: ci sarà una stretta su camion e pullman inquinanti. Ma le spese sanitarie (farmaci e ticket) pagate in contanti, dal 2020 in avanti, continueranno ad essere detraibili dall’Irpef – a differenza di tutte le altre spese, detraibili solo se tracciabili – sebbene in prima battuta il governo avesse accarezzato l’idea di escluderle dallo sconto del 19%, se coperte con il cash.

Cartine e filtri per sigarette: aumenti del 50 per cento

Nel dettaglio, si legge nella norma, ad essere copiti saranno “le cartine, le cartine arrotolate senza tabacco e i filtri funzionali ad arrotolare le sigarette” che saranno “assoggettati ad imposta di consumo in misura pari a 0,005 euro il pezzo contenuto in ciascuna confezione destinata alla vendita al pubblico”. Per come è scritta la norma, nel caso di una confezione da 50 cartine, si tratterebbe di un aggravio di 25 centesimi.

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