Grillo e l’Umbria: è la fine del mondo

di di Alessandro Trocino

Grillo e l'Umbria: è la fine del mondo

ROMA Mai come in questi giorni Beppe Grillo è tornato ad essere invocato dal Movimento come padre spirituale, garante, nume tutelare, punto di riferimento, ancora di salvezza, aruspice. Era stato lui a chiedere la convergenza con il Pd a Palazzo Chigi e ora Luigi Di Maio, da sempre più che riluttante, dà la colpa del flop umbro proprio all’alleanza di governo e dice, in sostanza: avete visto, mi avete costretto a stare con il Pd e questo è il risultato. Quindi blocca le prossime alleanze elettorali, dall’Emilia alla Calabria. Ma non fa altro che suscitare l’ira dei gruppi parlamentari, in rivolta, che chiedono a gran voce un’assemblea.

Il tweet ritirato: pensavo peggio

Per questo gli occhi di tutti sono puntati sul blog di Grillo e sui suoi account social. Per un fugace momento, sul suo Twitter, compare un cinguettio: «Pensavo peggio…». Il tempo di pentirsi o forse di avere un’idea più incisiva e pochi minuti dopo compare un link a un video dei Soundgarden del 1994: «Black hole sun». Canzone simbolo del grunge, che immaginava la fine del mondo come un buco nero che inghiottisce tutto. La cantava Chris Cornell, che due anni fa si è tolto la vita, e che disse: «Ho scritto questa canzone dopo aver visto per tutto il giorno film horror».

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