L’ultimo round della manovra: Si tratta su casa e partite Iva

Antonio Signorini

Forse la posta il gioco del vertice di maggioranza sulla manovra che si terrà oggi dopo il consiglio dei ministri non è la sopravvivenza del governo e, come assicurano più fonti della maggioranza, siamo di fronte a una ordinaria competizione da legge Finanziaria, con i partiti impegnati a fare entrare nella legge di Bilancio il maggiore numero possibile di misure di bandiera, bloccando il più possibile quelle dei concorrenti.

Matteo Renzi e Luigi Di Maio anche ieri hanno lanciato ultimatum al governo. Il premier Giuseppe Conte ufficialmente sembra non fare concessioni e pochi giorni fa il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha escluso modifiche di sostanza. In realtà la trattativa tra partiti è iniziata già da un po’ al dicastero di via XX settembre e si stanno studiando modifiche.

Per lo più si tratta di proposte del Movimento 5 stelle. Ieri Di Maio ha riproposto le tre modifiche «imprescindibili». La prima è il carcere per i grandi evasori e la confisca dei beni per cifre sopra i 100 mila euro all’anno. Poi la riduzione delle commissioni sul Pos, infine il mantenimento della flat tax per le partite Iva fino a 65mila euro.

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