Il Qe spaventa il Fmi: “Circolano 34mila miliardi di titoli a tasso negativo, il sistema può esplodere”

Vittorio Da Rold

I tassi negativi ormai sono una realtà importante nel mondo della finanza. Ma a quanto ammontano? Per il Fmi del nuovo direttore generale, la bulgara, Kristalina Georgieva, ci sono in circolazione ben 15mila miliardi di dollari di obbligazioni statali e societarie a tassi negativi. E i mercati si attendono che circa un quinto dei titoli di Stato in circolazione continueranno ad avere tassi sotto lo zero per almeno 3 anni. Non solo. Sempre per l’Fmi ammonta a 19mila miliardi di dollari il debito aziendale a rischio default – in caso di choc – conservato nelle casseforti delle 8 principali economie mondiali, il 40% del totale. Il dato è contenuto a pagina 9 nel Rapporto sulla stabilità finanziaria globale. “Nonostante il notevole declino in Europa e in Giappone”, si legge nello studio dell’istituto di Washington, “le vulnerabilitlà delle imprese rimangono significative in molti Paesi”. I due fenomeni ovviamente sono legati alle politiche monetarie messe in atto per contrastare un decennio un’economia globale in rallentamento. Sono, potremmo dire noi, degli “effetti collaterali” indesiderati del QE e dei tassi negativi di deposito varati dalle banche centrali per convincere il cavallo a bere e a tornare a correre. Ma torniamo a ciò che dice il Fondo monetario.

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