Nobel per la Medicina a William Kaelin, Peter Ratcliffe e Gregg Semenza. Studiano come le cellule reagiscono alla carenza di ossigeno
di ELENA DUSI
Gli americani William Kaelin e Gregg Semenza e il britannico Sir Peter Ratcliffe hanno vinto il Nobel per la Medicina. Hanno scoperto come le cellule sentono che nell’ambiente manca ossigeno, e come si adattano modificando il loro metabolismo e i loro livelli di attività. “Si tratta di uno dei meccanismi essenziali per la vita” ha spiegato l’Accademia nel motivare la scelta, che viene messo alla prova ad esempio durante l’attività fisica, oppure per eventi traumatici come ferite, infarti o ictus. In molti tumori, inoltre, le cellule che crescono tumultuosamente consumano grandi quantità di ossigeno. Questo apre diverse possibilità per combatterli. Capire l’effetto del livello di ossigeno nelle cellule ha implicazioni per la cura di malattie come l’anemia, il cancro, per l’allenamento degli atleti o per l’adattamento del corpo all’alta montagna. L’ossigeno è essenziale per trasformare il nutrimento in energia. Viene sfruttato in particolare dai mitocondri: organelli presenti nelle cellule che vengono soprannominati le “centrali elettriche” dell’organismo. Accanto alle carotidi esistono delle cellule specializzate nel misurare la presenza di ossigeno (per la loro scoperta è stato assegnato il Nobel per la Medicina del 1938) che comunicano direttamente con il cervello e regolano il ritmo del nostro respiro.
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Un’altra tecnica per reagire alla carenza di ossigeno è aumentare l’ormone eritropoietina nel sangue, come sanno molti atleti che fanno ricorso al doping. Il gene che regola la produzione di questo ormone è stato studiato in particolare da Gregg Semenza e Peter Ratcliffe. Nel cancro (il campo di ricerca di William Kaelin) la presenza di ossigeno è legata alla proliferazione dei vasi sanguigni all’interno del tumore. Vari farmaci sono allo studio per regolare questo meccanismo, con lo scopo di bloccarlo.
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