Dall’imam pugni ai bambini che sbagliavano le preghiere

Sergio Rame

Una violenza continua, sette giorni su sette. Schiaffi, pugni e spintoni. E ancora: umiliazioni e tirate di orecchie.

Non guardava in faccia nessuno. Riempiva di botte i bambini di 4 e 5 e i ragazzini di 10 anni. Per farlo infuriare, come rivela l’agenzia Adnkronos, bastava che gli alunni sbagliassero a recitare le preghiere islamiche. Per l’imam del centro di preghiera “Bangladesh Cultural Center”, che questa mattina all’alba è finito in manette su provvedimento del gip di Padova, le botte e le umiliazioni erano il giusto castigo per punire tutti quei bimbi, anche loro di origine bengalese, a cui insegnava i dettami dell’islam tutti i pomeriggi, sabato e domenica compresi.

I bambini, a cui l’imam insegnava, vivevano nel terrore. Le pressioni psicologichi, che il bengalese esercitava su di loro durante le lezioni, erano costanti. “Ma perché non lo denunci alla Questura?”, aveva chiesto, in un’occasione, uno di loro rivolto al proprio compagno appena schiaffeggiato. Poi qualcosa, finalmente, si è rotto. E i bambini hanno avuto il coraggio di parlarne con i rispettivi genitori. Con il passare delle settimane sono, quindi, arrivate le prime segnalazioni agli investigatori dalla stessa comunità islamica e dalle insegnanti delle scuole elementari che i piccoli frequentavano.

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