Thomas Cook, il tour operator è in bancarotta: 600 mila turisti bloccati

di Leonard Berberi

Thomas Cook, uno dei marchi più noti del Regno Unito e per decenni il tour operator di riferimento, ha cessato le attività nel cuore della notte dopo 178 anni di servizio. Il crac lascia ventiduemila persone (9 mila in Inghilterra) senza un lavoro e circa 600 mila clienti nelle località turistiche – per non parlare di oltre un milione di prenotazioni nei prossimi giorni – che ora dovranno tornare a casa con un altro mezzo. Londra ha avviato la maggiore operazione di rimpatrio in tempo di pace, l’“Operazione Matterhorn” per riportare indietro 165 mila connazionali. Prosegue per ora il servizio di Condor, l’affiliata tedesca che però ha chiesto un prestito ponte al governo di Berlino.

Lo stop

Il colosso dei viaggio ha dichiarato il crac verso le 3 di notte dopo che i vertici non sono riusciti a concludere un accordo di salvataggio e raccogliere ulteriori finanziamenti per 200 milioni di sterline. Motivo per cui il board della società – fa sapere con una nota – “non ha avuto altra scelta che avviare i passi necessari per entrare in bancarotta con effetto immediato”. Che i giochi per Thomas Cook fossero finiti lo si era capito da tre segnali. Il primo: l’autorità britannica per l’aviazione civile ha noleggiato negli ultimi giorni una quarantina di aerei parcheggiandone alcuni oltremare pronti per il piano d’emergenza.

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