Elezioni Umbria, è subito rissa M5s-Pd sul candidato

È partita a cento all’ora e ha inchiodato dopo pochi metri. La trattativa tra Movimento 5 stelle e Partito democratico sulle regionali umbre da un lato è delicatissima, foriera di un potenziale cambio radicale del quadro politico italiano e di conseguenza oggetto di valutazioni minuziose, dall’altro deve procedere speditamente per la spada di Damocle della consegna delle liste, da qui a dieci giorni.

Il quadro è il seguente: i Dem in queste ore hanno virato nuovamente su Andrea Fora, il dirigente di Confcoperative che già aveva accettato di guidare il centrosinistra in Regione. I 5 stelle semplicemente dicono no: “È identificato ormai come il candidato Pd – spiegano dal quartier generale del leader – dobbiamo tutti fare un passo indietro e trovare un punto di contatto. Ci vuole un reset dei candidati”. Il problema ulteriore è che il Movimento non ha ancora individuato una figura di mediazione potabile per i pentastellati, e si è arrivati allo stallo.

La lettera che Luigi Di Maio ha consegnato a La Nazione è stata un po’ una forzatura calcolata e un po’ una fuga in avanti. Perché il neo ministro degli Esteri aveva già incassato i dubbi di Brunello Cucinelli, noto imprenditore contattato una manciata di giorni fa, che già prima della missiva in cui il capo politico M5s apriva a un progetto civico aveva consegnato la sua indisponibilità a guidarlo. Ma ha deciso comunque di procedere dritto. Forzando la mano su una strada di difficile digestione per molti fra i suoi, e sperando che con il dado tratto Cucinelli si sarebbe convinto. Così non è stato: “Non c’è davvero alcuna possibilità che io sia candidato alle elezioni regionali in Umbria”, ha chiuso la porta in una dichiarazione rilasciata all’Ansa.

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