Quelli che si turano il naso

Alessandro Sallusti

Con la fiducia al governo Conte bis si chiude una delle pagine più tristi della politica e siamo consci che il libro di questa legislatura ce ne riserverà molte altre.

Il dibattito in Parlamento è ruotato attorno al regolamento di conti verbale tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini, spalleggiato dai suoi, qualcosa di simile alle liti che scoppiano tra ex coniugi e rispettivi parenti-testimoni nell’aula del tribunale al momento del divorzio. Parole tipo «taci tu che da un anno hai l’amante, sei un porco», «ma che dici, sei una mantenuta e pure frigida, e dire che ti amavo» e via dicendo.

Poi c’è stata l’esibizione di magliette con stampate scritte provocatorie-umoristiche tipo Gene Gnocchi a Di Martedì e infine i cori da stadio con insulti e sberleffi alla squadra rivale. Praticamente si è visto di tutto, tranne che un po’ di sana politica.

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