Manovra da 35 miliardi, stretta sugli incentivi: il deficit ancora in calo

di Andrea Bassi

Roberto Gualtieri è pronto ad occupare la scrivania che fu di Quintino Sella. Ieri il neo ministro dell’Economia si è recato in via XX settembre per il passaggio di consegne con Giovanni Tria. Quest’ultimo gli avrebbe illustrato la manovra impostata dai suoi uffici nel mese di agosto. Un intervento netto, tra minori spese e maggiori entrate, di 15 miliardi. Ma il nuovo governo ha in cantiere misure, soprattutto per la crescita, che potrebbero far lievitare a oltre 35 miliardi i conto finale della prossima legge di bilancio. Il lavoro di cesello sui tagli di spesa e sulla revisione delle detrazioni lasciato in eredità da Tria tornerà utile per coprire i 23 miliardi necessari ad evitare l’aumento delle aliquote Iva e gli altri 4 miliardi di spese indifferibili. A questi, insomma, potrebbero aggiungersi altri 6-7 miliardi per le misure del governo giallorosso. Nella Nadef, la Nota di aggiornamento al Def che il Tesoro dovrà presentare entro il 27 settembre, poi sarebbe stata paventata un’altra novità positiva. Il deficit italiano continua a migliorare. Complice anche il crollo dello spread di questi giorni. Per quest’anno l’asticella scenderà probabilmente sotto il 2%. Per il prossimo anno la cifra scritta nella nota di aggiornamento potrebbe essere addirittura l’1,5%. Insomma, se la Commissione europea concedesse di restare a ridosso del 2% (in pratica lo stesso livello di quest’anno) si libererebbero 9-10 miliardi di euro. APPROFONDIMENTI

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