Piazza Affari appesa a Rousseau chiude a -0,25%, Europa giù con Brexit. Spread a 161

Sul Ftse Mib deboli le banche, giù Cnhi dopo il nuovo piano
Sul listino principale, le utility si sono mosse in ordine sparso (Italgas -1,15%, Hera +0,06%, A2a -0,09%, Snam Rete Gas -0,22%). Da segnalare che Enel (+0,01%) dal prossimo 23 settembre entrerà nell’indice Stoxx Europe 50, riferito ai primi 50 titoli europei per capitalizzazione, come deciso nell’ultima revisione periodica dell’indice. Sempre il 23 settembre Nexi (+0,29%), che ha debuttato in Borsa ad aprile, entrerà nell’indice Stoxx 600 Europe. La peggiore è stata Cnh Industrial (-3,46%, +13% la settimana scorsa): era arrivata a guadagnare più del 2% dopo la presentazione del piano industriale e la conferma dello spin-off di Iveco, poi sono scattate le prese di beneficio. A passo rapido invece Prysmian (+1,11%), che punta a rafforzarsi nel mercato dei cavi e dei sistemi per l’eolico offshore. Bene Fiat Chrysler Automobiles, su possibili modifiche dell’alleanza tra Renault e Nissan. Secondo indiscrezioni di stampa, Parigi potrebbe aprire a potenziali cambiamenti degli equilibri delle proprietà incrociate delle due case automobilistiche, cosa che potrebbe finire per rimettere in gioco Fca.

In calo Juventus, petroliferi penalizzati dal calo del greggio
Tra le peggiori del Ftse Mib si è piazzata Juventus Fc (-2,84%), dopo che il calciomercato si è concluso senza uscite. Non aiuta l’infortunio al capitano della squadra Giorgio Chiellini: se è difficile parlare con certezza dei tempi di recupero, è considerato improbabile che riesca a tornare in campo prima del prossimo anno. In calo anche Leonardo – Finmeccanica (-2,17%), penalizzata dal braccio di ferro sui dazi, così come tutto il comparto industriale (-0,9% l’Euro Stoxx 600 di settore). Infine petroliferi (Saipem -2,42%, Eni -0,8%, Tenaris -2,54%) penalizzati dal brusco calo del petrolio, il secondo consecutivo, determinato da un lato dalla guerra commerciale e dall’altro dall’aumento della produzione dei Paesi Opec in agosto, il primo quest’anno. Fuori dal Ftse Mib, vendite anche su Mediaset, dove continua il braccio di ferro con Vivendi in vista dell’assemblea sulla holding olandese.

Strappo di Cerved con ipotesi cessione Npl, frena Fca
In una seduta complicata per Piazza Affari brilla Cerved Information Solutions, che guadagna oltre il 3%. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore e poi confermato questa mattina dalla società, infatti, Cerved ha dato mandato all’advisor Mediobanca per l’individuazione di soluzioni strategiche relative alla divisione Npl Cerved Credit Managemet. Tra le opzioni allo studio ci sarebbero la vendita dell’intera divisione, l’integrazione con un altro operatore per valutare una successiva Ipo o l’individuazione di un partner industriale che possa favorire lo sviluppo del business.

Borse europee penalizzate da Brexit e dazi
Le Piazze europee hanno chiuso per lo più in calo, con i comparti più esposti al tema dazi che hanno registrato i ribassi maggiori, a partire da industriali (-0,76% l’Euro Stoxx 600) ed energetici (-0,93%), penalizzati anche dal calo del petrolio. Hanno retto in generale i titoli delle auto (+0,19% l’Euro Stoxx 600), sostenuti dalla buona performance di Renault (+0,83% a Parigi), dopo le indiscrezioni su una possibile revisione degli equilibri delle partecipazioni incrociate con Nissan. Tuttavia, hanno fatto registrare andamenti negativi le case tedesche (Bmw -0,21%, Volkswagen -0,35% a Francoforte) dopo i dati sul mercato tedesco, che ha dato segnali di affanno in agosto, complici il rallentamento dell’economia, il calo delle esportazioni delle case automobilistiche tedesche e l’effetto delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il mese scorso le immatricolazioni tedesche sono calate dell’1% rispetto ad agosto 2018, mentre nei primi otto mesi dell’anno le vendite sono aumentate dell’1%. Per quanto riguarda gli altri settori, brusco calo per Iliad (-6,29% a Parigi), nel giorno della presentazione dei conti del primo semestre. Nonostante per Iliad i ricavi da servizi di telefonia in Francia siano tornati a crescere e nonostante in Italia la società abbia conquistato oltre 4 milioni di clienti in poco più di un anno di attività, gli investitori sono cauti. Gli analisti di Societe Generale ritengono che la società «continui a soffrire a causa del contesto molto competitivo in Francia».

Continua la discesa di euro e sterlina, il petrolio frena ancora
Sul fronte valutario, prosegue il rafforzamento del dollaro verso l’euro, complici le incertezze sul fronte europeo, unite a quelle per le evoluzioni della guerra commerciale, che continuano a supportare gli acquisti sul dollaro con il cambio contro yuan al massimo dal 2008. La moneta unica è scambiata in area 1,09 contro il biglietto verde ai minimi da oltre due anni. La sterlina, penalizzata dalla Brexit, è scesa sul dollaro fino ai minimi in 35 mesi, ovvero da ottobre 2016, finendo anche sotto quota 1,20, mentre l’euro contro la divisa inglese scambia a 0,913. Dopo lo scivolone della vigilia, sul petrolio pesano ancora i timori di un rallentamento della domanda mondiale per effetto dei dazi, con un conseguente nuovo calo dei future del Wti e del Brent.

Spread chiude a 161 punti. Btp al minimo storico a 0,88%
Chiusura in calo per lo spread BTp/Bund. In attesa che si concludano le votazioni degli iscritti al Movimento 5 Stelle sul sostegno al secondo Governo Conte il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005365165) e il pari durata tedesco ha infatti chiuso a 161 punti base, in flessione dai 167 punti della chiusura di ieri. In netto calo, su nuovi minimi storici, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha aperto allo 0,98% per poi scendere ad un minimo dello 0,87% nel corso della giornata. Al termine degli scambi il rendimento decennale si è attestato allo 0,90%, dallo 0,97% del finale della vigilia.

Andamento dello spread Btp / Bund

In Usa spese costruzioni e Ism manifatturiero sotto le stime Dati sotto le stime dal fronte delle costruzioni e manifatturiero americano. In agosto l’indice Ism manifatturiero è calato a 49,1punti dai 51,2 punti del mese precedente; le attese erano per un calo a 51 punti. Da segnalare che un valore al di sopra della soglia dei 50 punti indica una fase di espansione della congiuntura, viceversa un dato sotto i 50 punti indica una contrazione.In rialzo di un modesto 0,1% le spese per costruzioni di luglio, un dato comunque al di sotto delle aspettative.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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