Governo giallo-rosso e l’interesse nazionale

‘’Ma vi siete chiesti perché lo spread sta così basso in un momento di instabilità?’’. La domanda se la poneva Giorgia Meloni su il Foglio del 29 agosto con l’aria di chi è pronta a darsi la risposta da sola. In sostanza, i sovranisti, ‘’mentre risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza’’, insinuano nell’opinione pubblica un dubbio: non sarà che il crollo dello spread, il sobbalzo di Piazza Affari, la diminuzione dei tassi di interesse sui BTP (in misura però sufficiente a renderli appetibili per gli investitori), non sia altro che un nuovo capitolo della congiura della Spectre dei poteri forti che a Biarritz hanno incaricato Giuseppe Conte di privare – con un ribaltone dei perdenti – gli italiani del diritto di voto esercitando il quale essi avrebbero conferito a Matteo Salvini i ‘’pieni poteri’’ da lui richiesti?

E’ veramente singolare avere una siffatta visione del funzionamento dei mercati, come se ci fosse una cabina di regia che gioca, come a Monopoli, coi tassi per perseguire finalità politiche a sostegno della globalizzazione, dell’Unione europea, dell’euro e dell’immigrazione. Del resto il Capitano non si è certo risparmiato nel rilanciare la medesima analisi dei fatti. Lo ha detto esplicitamente: ammesso che nasca e sia vitale, il Bisconte non è stato concepito in Italia, ma a Bruxelles. Lo confortano in questa tesi le parole di un noto gaffeur come il commissario uscente al bilancio Günther Oettinger, il quale non è riuscito a nascondere la sua (condivisibile) soddisfazione, accennando all’esigenza di ‘’compensare’’ il nostro Paese, immaginiamo, per essersi liberato del Capitano (e soprattutto di una maggioranza e di un governo pluripopulisti).

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