Ottimati contro barbari

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di   Ernesto Galli della Loggia |

E così abbiamo i Barbari in casa, almeno a quanto dice l’Italia per bene, educata e rispettosa di tutte le etichette, l’Italia degli Ottimati. La quale ha scoperto che accanto a lei ma assai diversa da lei vive un’altra Italia: un Paese maleducato, sudaticcio, incolto, ignaro di cosa siano il «bene pubblico», la Costituzione e la London School, un Paese che detesta Greta e le Ong, frequenta spiagge troppo affollate e che quindi proprio per questo vota Lega o anche 5Stelle. L’Italia barbara, appunto.

Personalmente vedo le cose in modo alquanto diverso. Ma se stanno davvero così allora però sorge inevitabilmente una domanda: mentre i «Barbari» cominciavano a dilagare, che cosa facevano gli altri, gli Ottimati? Quali battaglie ingaggiavano per proteggere la cittadella democratica? Quali difese approntavano? Non si direbbero particolarmente memorabili le prime né granché efficaci le seconde, visti i risultati. Viene insomma da pensare che parlare di «Barbari», evocando con tale parola l’idea di una forza selvaggia e soverchiante, di una spinta incontenibile, serva oggi ai suddetti Ottimati più che altro per nascondere la propria diserzione dal campo di battaglia: la propria incapacità divenuta oggettiva complicità con il nemico. L’invasione insomma poteva benissimo essere fermata. Bastava combattere. Capire quando bisognava farlo.

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