La strategia di Conte e Di Maio per contenere Salvini: niente provocazioni

di Monica Guerzoni

Giuseppe Conte veleggia a vista e spera che la pausa estiva porti bonaccia nel tempestoso mare del governo gialloverde. Dopo giorni ad altissima tensione, le acque sembrano essersi placate. E non è un caso, ma una precisa strategia. Il presidente del Consiglio e Luigi Di Maio hanno superato le ultime incomprensioni e hanno ripreso a fare asse, per contenere Matteo Salvini.

Sul Corriere di sabato il capo politico del M5S si è detto «stanco di litigare» e ha dichiarato l’intenzione di spegnere le polemiche. Un’uscita intonata con il silenzio studiato di Conte, cui quasi ogni giorno tocca disinnescare le mine lanciate da Salvini sul terreno dell’esecutivo. Oggi il premier vedrà sindacati e associazioni a palazzo Chigi per impostare la manovra economica e il ministro dell’Interno, per non essere da meno del capo del governo, ha invitato le parti sociali domani al Viminale. È lo stesso schema di metà luglio, quando Conte bacchettò Salvini per la grave «sgrammaticatura istituzionale» e stigmatizzò pubblicamente la presenza al tavolo del leghista Armando Siri, indagato per corruzione. Ma questa volta il presidente ha deciso di lasciar correre. «Nessun fastidio, è una cosa superata — è la versione con cui Palazzo Chigi stoppa la polemica prima ancora che nasca — Il vicepremier incontra i sindacati da leader di partito».

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