“Precaria tranquillità” al Colle: pochi spazi per tornare al voto

Massmiliano Scafi

Roma – Un salto a Rimini, per il concerto di Riccardo Muti, poi le ultime udienze romane e tra qualche giorno anche il capo dello Stato farà i bagagli per le vacanze, destinazione Maddalena.

Sergio Mattarella vive con una «tranquillità precaria» l’attesa dell’ennesima settimana decisiva del governo, il milionesimo scontro da dentro o fuori della maggioranza gialloverde. Se infatti l’esecutivo sopravviverà domani al voto di fiducia al Senato sul decreto sicurezza bis, se mercoledì, sempre a Palazzo Madama, scamperà alla mozione grillina anti Tav, allora il gabinetto Conte sarà «obbligato» a durare a lungo. Almeno fino a metà primavera. L’otto settembre la Camera dovrebbe varare il taglio dei parlamentari e in questo caso, tra l’attesa per eventuali richieste di referendum e l’applicazione della riforma, la finestra elettorale si richiuderà per diversi mesi. C’è di più. Se nel frattempo Salvini e Di Maio romperanno davvero, il Quirinale non scioglierà ma dovrà comunque mettere in piedi un altro governo. «Qualunque cosa accada», il presidente non può far «aggirare una volontà espressa» dalle Camere.

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