Promesse addio, il tramonto delle Stelle

di GABRIELE CANE’

Beh, questa volta Conte ci ha messo la faccia. Magari l’ha pure persa, almeno un po’. E non sarà l’unico. Le Stelle tramontano sul movimento nato dai ‘no’: la Tav si fa. Ci avremmo scommesso. Toninelli, Di Maio e lo stesso Conte: per loro non s’aveva da fare. Oggi però le cose sono cambiate: non ci sono più le Tav di una volta, come ha spiegato il premier in una arrampicata di sesto grado sugli specchi della più clamorosa retromarcia politica del governo giallo-verde. Meglio così. Il presidente nel suo video messaggio su Facebook è stato chiaro: sarebbero stati più i costi dei benefici. Ma guarda, chi l’avrebbe mai detto di un’opera già cantierata, avviata, blindata da trattati internazionali.

Certo, la nostra reticenza ha portato l’Ue a tirare fuori qualche milione in più. Tanto di guadagnato. Quello che si è perso è invece il tempo a discutere di qualcosa che si doveva già fare, perché lo stavamo facendo assieme a un altro Paese che ha scavato chilometri di tunnel, e che, con tutti i suoi difetti, quando dice una cosa la fa. Quella giusta, e pure le sciocchezze.

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