Tria tiene chiusa la borsa: ecco le promesse che saltano

Antonio Signorini

Il ministro Giovanni Tria si trova tra due fuochi. Da una parte ci sono la Commissione e il Consiglio europeo ai quali bisogna far digerire il messaggio che i conti italiani non sono poi messi così male e quindi non serve una manovra.

Dall’altra i partiti di maggioranza a caccia di tesoretti, entrambi sicuri che ci siano surplus di bilancio da spendere nelle misure di bandiera.

Il risultato di queste due pressioni è una cifra che il ministro ha reso nota solo ieri. Il rapporto deficit-Pil italiano per il 2019 potrebbe attestarsi 2,1%-2,2%, ha spiegato Tria a margine del G20 che si tiene a Fukuoka, in Giappone. L’ultima previsione ufficiale del governo è quella di aprile, il 2,4%, decisamente in rialzo rispetto al 2,04% di dicembre.

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