Che succederà dopo il voto: urne anticipate oppure il governo andrà avanti?

di Claudio Bozza e Giuseppe Alberto Falci

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«Il governo regge alle liti, gode di ampio consenso»

Una rottura nel governo? «Improbabile, sia prima delle Europee, sia dopo il 26 maggio». Nando Pagnoncelli di Ipsos testa costantemente il polso degli elettori rispetto l’inedita alleanza gialloverde. E nella sua analisi, più che i rapporti di forza interni all’esecutivo, pesa molto il fattore dell’opinione pubblica: «Al di là delle schermaglie tra Lega e M5S, il governo gode ancora di un sostegno molto forte — riflette il sondaggista —. Questo esecutivo nasce basandosi sul “cambiamento” e sul “contratto”. Gli elettori hanno capito che non si poteva portare a casa tutto, ma solo alcuni risultati, compresi quelli non in linea con il voto dato». Per Pagnoncelli, il voto anticipato sembra «lontano» anche nei prossimi mesi: «Di fronte a un quadro economico che segna un lieve miglioramento, le prospettive restano molto incerte e poi c’è il tema della prossima manovra, abbastanza pesante — aggiunge l’ad di Ipsos —. Ci saranno da soddisfare le richieste europee. Nel momento in cui ci dovesse essere un casus belli, chi si prenderà la responsabilità di far cadere il governo?». È possibile che il partito di Salvini continui a crescere? «Ora il M5S è in risalita, mentre la Lega è in calo da due settimane — conclude Pagnoncelli —. Va però sottolineato che, come dimostrano le ultime tornate, il 25% degli elettori decide solo nell’ultima settimana».

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