Europarlamentarie, su Rousseau voti dimezzati e tanti no per varare le liste M5S. L’ombra di un’inchiesta

di Emanuele Buzzi

Per i falchi del Movimento e per una parte dei candidati doveva essere un voto «politico» sulla leadership di Luigi Di Maio. Il terzo turno delle Europarlamentarie Cinque Stelle, quello dedicato alla ratifica della selezione delle capilista indicate dal leader M5S, non è una sfida all’Ok Corral a colpi di clic ma poco ci manca. Alla fine prevale nel braccio di ferro il vicepremier: le sue scelte vengono approvate dalla base (che sul blog si è lamentata per i problemi con il voto e della opportunità politica di indicare i capilista). Ma l’esito del voto fotografa una situazione fragile. I votanti sono passati dai 37mila del primo turno ai 32mila del secondo fino ad arrivare ai 20mila del terzo (nel complesso 12.909 i voti favorevoli e 7.632 quelli contrari). Le attese della vigilia, all’interno del Movimento, erano per una affluenza intorno ai 25 mila clic. Un dimezzamento quasi rispetto alla prima consultazione che ha rischiato di avere ripercussioni anche sulla ratifica di qualche capolista. Nelle Isole l’amministratore delegato di Olidata, Alessandra Todde, la spunta per soli 388 voti. Al Sud la docente Chiara Maria Gemma riceve oltre 2169 no (record negativo), ma riesce a passare il turno con 3468 sì.

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