Tria mette le mani avanti: “La manovra vale 40 miliardi”

Gian Maria De Francesco

Roma – «Nel 2020 e 2021 è prevista una ripresa della pressione fiscale al 42,7 per cento e un successivo calo al 42,5 per cento alla fine del periodo: la dinamica di crescita dal 2020 sconta gli effetti della prevista attivazione della clausola di salvaguardia».

Il Def non avrebbe potuto essere più chiaro: allo stato dell’arte nel 2020 è previsto l’innesco dei 23,1 miliardi di clausole di salvaguardia su Iva e accise di cui viene chiaramente dato conto nell’analisi delle entrate in rapporto al Pil. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella prefazione al Documento di economia e finanza, ha confermato questa linea interpretativa. «Il profilo delineato per l’indebitamento netto, anche alla luce degli oneri necessari al rifinanziamento delle cosiddette politiche invariate (missioni di pace, pubblico impiego, investimenti), richiederà l’individuazione di coperture di notevole entità», scrive il titolare del Tesoro aggiungendo che «la legislazione vigente in materia fiscale viene per ora confermata nell’attesa di definire le misure alternative di copertura e di riforma fiscale nel corso dei prossimi mesi, in preparazione della Legge di Bilancio 2020».

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