La tutela politica che torna

di Sabino Cassese

Il sistema bancario e finanziario e i suoi controllori, senza distinzione tra «buoni» e «cattivi», tra «colpevoli» e «incolpevoli», sono sotto accusa. Non s’era mai visto un Parlamento che mettesse sul banco degli imputati un intero settore dell’economia, importante come quello finanziario. Ci sono stati risparmiatori indotti a comprare prodotti finanziari ad alto rischio da alcune banche, minori o di medie dimensioni. Il Parlamento ha disposto, con la legge numero 28 del 26 marzo scorso, l’istituzione di una commissione di inchiesta che, per la durata, l’ampiezza del mandato, le finalità e i poteri, più vasti di quelli della precedente commissione Casini, ha le caratteristiche di una superprocura. La commissione non terminerà il suo mandato quando avrà raggiunto lo scopo per cui è istituita, ma avrà la durata della legislatura. Ha per oggetto il personale e le disposizioni delle autorità di vigilanza, la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, l’operato delle agenzie di rating. Estende la sua azione ai fondi assicurativi e previdenziali, ai confidi, al debito pubblico e all’utilizzo dei derivati, alle norme sulle fondazioni ex bancarie. Ha lo scopo ultimo di istituire una procura nazionale per i reati bancari e finanziari, sul modello dell’Autorità antimafia e antiterrorismo, o di estendere le competenze di questa autorità ai reati bancari e finanziari.

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