Brexit, il parlamento inglese vota ancora no su tutto

Non si sblocca lo stallo sulla Brexit: la Camera dei Comuni ha infatti bocciato di nuovo le 4 opzioni di piano B alternative all’accordo di divorzio raggiunto dalla premier Theresa May con Bruxelles, dopo il precedente nulla di fatto della settimana scorsa. Una maggioranza non è emersa né sulle due ipotesi di Brexit più soft (con permanenza del Regno nell’unione doganale l’una, in un cosiddetto ‘mercato unico 2.0’ l’altra), né in favore d’un secondo referendum, né di una revoca dell’articolo 50 come alternativa a un no deal.

Si conclude così un’altra (l’ennesima) maratona del Parlamento britannico sulla Brexit, la prima dopo il terzo sonoro “no” dei Comuni all’accordo May. Le mozioni all’ordine del giorno erano otto, ma lo speaker John Bercow, ha ridotto le opzioni a 4: due in favore di una Brexit più soft (con la quale il Regno Unito sarebbe fuori dall’Unione europea ma resterebbe nell’Unione doganale o mercato unico 2.0), una sull’ipotesi di referendum bis e una per attribuire di fatto poteri sovrani al Parlamento sul governo. Durante la discussione il Labour – attraverso l’intervento del suo leader, Jeremy Corbyn – ha fatto sapere di aver faccio marcia indietro sulla proposta del mercato unico 2.0, perché si sarebbe sovrapposta a quella dell’unione doganale. “Vogliamo rompere l’impasse”, ha spiegato il capo dell’opposizione in Aula.

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