Salvini non pensa a strappare Resa dei conti solo a maggio

I bene informati assicurano che per ora il contratto di governo sarà rispettato. Da entrambe le parti ci sarebbe, infatti, la volontà di andare avanti, seppur a denti stretti, almeno fino a dopo le Europee, che saranno il vero banco di prova, anche perché le elezioni amministrative sono sintomo sicuramente di un indirizzo popolare, ma non della vera corrente politica decisa a tavolino.

Il vicepremier Salvini, malgrado i malumori, avrebbe ancora la forza per mandare avanti un esecutivo fondato su due realtà che stanno insieme in maniera innaturale. Come ha specificato più volte, il suo amore più grande sono l’Italia e gli italiani e sta ancora pensando che il bene del popolo sia avere un governo che è sì diviso a metà, ma che comunque riesce a lavorare.

Certo è che alle Regionali reggono gli accordi fatti col centrodestra, con candidati che spesso sono espressione non diretta della Lega, ma di Forza Italia e Fratelli d’Italia, due partiti che seppur con percentuali minori, reggono il confronto con i pentastellati, che ormai sarebbero sulla via del declino. A penalizzare Di Maio e i suoi sono state soprattutto le scelte sulla Tav e l’indecisione su alcuni punti della questione immigrazione. Il ministro dell’Interno, quindi, in futuro potrebbe davvero candidarsi a diventare premier. Quando non si sa, ma si vocifera che si dovranno attendere sicuramente le consultazioni Europee. Dopodiché lo scenario potrebbe cambiare. Cosa certa è che Matteo Salvini non ha intenzione di impossessarsi del posto più alto sugli scranni del governo alla Renzi maniera. Per lui il lasciapassare resta ancora la volontà popolare e, quindi, il voto.

IL GIORNALE

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