Il caos delle licenze che nessuno controlla
È un po’ come l’angolo morto nello specchietto retrovisore. Non si vede quel che invece c’è.
![](http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/large/public/foto/2019/03/21/1553187407-fotogramma-20190320134537-28807710.jpg)
Nel caso del senegalese dal nome impronunciabile, Ousseynou Sy, una sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza e una condanna a un anno, con pena sospesa, per molestie a minori. Non proprio un bel biglietto da visita per l’autista di un pullman carico di ragazzini. Anzi, un paradosso quasi incredibile. E però in queste intercapedini si era infilato Sy, riuscendo ad eludere ogni controllo e le possibili contromisure. Al quartier generale delle Autoguidovie allargano le braccia: «Non sapevamo nulla nè di una cosa nè dell’altra». In effetti storia patria è zeppa di disastri forse evitabili se ci fossero state banche date in grado di dialogare, rapporti meno formali fra diversi soggetti pubblici, meno burocrazia e più velocità nelle vene del Paese.
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