Sblocca cantieri e voto in Aula Lega in pressing sulle opere

Chiara Sarra

Nonostante la lettera di Giuseppe Conte che – di fatto – farà partire domani le attività preliminari per i bandi – la questione Tav continua a farla da padrone nelle dinamiche del governo.

“C’è un contratto di governo che parla chiaramente”, taglia corto Luigi Di Maio che chiede di smetterla con il “folklore, con chi ha vinto e con chi ha perso” e cerca di focalizzare l’attenzione su altro. Il tema è solo rimandato. E lo ammette lo stesso vicepremier grillino: “Tutto ciò che dobbiamo affrontare nei prossimi mesi lo affronteremo”.

Intanto dalla Lega parte il pressing sulle infrastrutture. Prima con Giancarlo Giorgetti che, ospite di In 1/2 ora in più” su Rai 3, ha rilanciato il tema di un voto sull’opera per dirimere la questione. “Per fermare la Tav serve una ratifica da parte del Parlamento, non la decide né il governo né il presidente del Consiglio”, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, “La Tav risponde a una esigenza complessiva. Questo paese deve crescere e deve avere la possibilità di essere moderno. Spero che nei prossimi giorni con il decreto legge sblocca cantieri si possa dare il segno che l’Italia si rimette in corsa. Io ho ammirazione per gli svizzeri che questi problemi li hanno risolti in passato con un referendum”.

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