Salvini: «La Tav si farà, vado fino in fondo». Di Maio: «Irresponsabile»

di Marco Cremonesi

«Io non cambio idea. Se fosse necessario un qualunque atto formale per allungare i tempi, i ministri della Lega non lo voterebbero mai. Assolutamente mai». Matteo Salvini sta per concludere la sua giornata infinita: è appena uscito dal Consiglio dei ministri e Paolo Del Debbio lo attende come ospite su Rete4. Salvini ostenta indifferenza per ciò che i leghisti chiamano «l’essersi messo la maglietta a 5 Stelle» da parte del presidente del Consiglio. Se le parole del premier lo hanno irritato, lui di certo non lo dice: «Ma no, lui ha questa sensibilità La stessa di Luigi Di Maio, di Danilo Toninelli… Ne prendo atto. Ma io ho la mia. E appunto, non cambio idea». Ma si aspettava il discorso così esplicito da parte di Conte? «Sì, mi aveva avvisato…». E infatti, i governatori leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia, a Roma per parlare di autonomie, si sono incaricati della prima risposta con una tempestività cronometrica. Quattro minuti dopo che il premier Conte inizia a parlare, arriva una nota loro firma: «Impensabile bloccare i bandi». Parole che Di Maio non prende bene: «Oltre a forzare una violazione del contratto minaccia pure di far cadere il governo? Se ne assuma le responsabilità di fronte a milioni di italiani. Io questo lo considero un comportamento irresponsabile».

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