Tav, Governo in analisi

Solo in Italia può accadere che, a pochi giorni dalla presentazione dei bandi di una grande opera, il Governo si chiude in conclave praticamente per 72 ore. Da stasera – e va avanti fino a notte fonda, anche alla presenza di “tecnici” – per poi comunicare la decisione finale entro venerdì. Un “conclave” a palazzo Chigi, avvolto da una nube di incertezza e tensione, dopo mesi di allegra spensieratezza dichiaratoria sulla Tav, in cui è in discussione non solo il “come”, ma il “se” realizzare l’opera prevista e avviata secondo un trattato internazionale, a suo tempo votato dal Parlamento.

È l’immagine di un paese ciarliero e irresponsabile, dove tutto si può si fare, perché alla fine tutto s’aggiusta. Che fa dell’incertezza regola perché, giova ricordare, la Tav è già iniziata, non è all’anno zero, come previsto da un trattato internazionale vigente e votato dal Parlamento, la cui cancellazione o modifica passa per un altro voto del Parlamento e anche per il pagamento di penali.

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