Il reddito va in Aula Ma il caos regna sovrano tra Lega e Cinque stelle

Gian Maria De Francesco

Il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 approda oggi nell’Aula del Senato. Le modifiche in commissione Lavoro hanno determinato alcuni cambiamenti significativi, ma nodi decisivi sono ancora di là dall’essere sciolti.

In particolare, sottolinea il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Anna Maria Bernini, «il governo naviga nel caos» perché «a dieci giorni dall’avvio delle domande per il reddito di cittadinanza manca ancora l’accordo con le Regioni, che hanno la competenza sulle politiche attive per il lavoro, e resta quindi congelata la selezione di 6mila navigator». Inoltre, non è stata ancora sottoscritta la convenzione con i Caf e quindi «dal 6 marzo gli interessati dovranno arrangiarsi da soli – alle Poste o sul sito del governo», ha concluso Bernini.

Da evidenziare, inoltre, come due emendamenti destrutturino potenzialmente la valenza inclusiva del reddito. Su richiesta del Garante per la privacy lo Stato non potrà controllare le spese effettuate con la card ma solo il saldo mensile, mentre i percettori del sussidio saranno obbligati ad accettare un lavoro solo se la retribuzione sarà superiore a 858 euro.

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