Milano, il sondaggio su Navigli, Area B, Olimpiadi: i milanesi votano sì oltre gli schieramenti

di Maurizio Giannattasio

Se fossimo in un talent con tre giudici sarebbero tre sì. Solo che qui al posto dei giudici ci sono i milanesi che grazie a un sondaggio della Ipsos hanno espresso la loro opinione su tre questioni strategiche per il futuro della città. Olimpiadi, riapertura dei Navigli e Area B. Promozione a pieni voti per tutti e tre i progetti anche se non mancano singoli rilievi. Il 77 per cento degli intervistati ha espresso il proprio gradimento sulla possibilità di avere i Giochi invernali del 2026 a Milano. Una percentuale inferiore di 6 punti rispetto al sondaggio del Cio, ma pur sempre una maggioranza schiacciante. Anche sui Navigli la maggioranza è quasi bulgara con il 74 per cento molto o abbastanza d’accordo sulla riapertura dei canali contro un 26 per cento che si dice contrario. Infine, Area B, il provvedimento che bloccherà la circolazione dei diesel più inquinanti all’interno dei confini cittadini. Anche se a differenza degli altri due progetti qui si tratta di un «divieto» — e i divieti non trovano mai grande apprezzamento nei sondaggi — l’anima ambientalista di chi vuole una città meno inquinata ha avuto la meglio: l’Area B è stata promossa con il 61 per cento del gradimento contro un 36 per cento.

Il sondaggio Ipsos rivela anche un altro aspetto del sentimento dei milanesi. Se si va a vedere come hanno risposto gli intervistati in base al loro schieramento politico ci si accorge come spesso il loro parere sia difforme rispetto a quello dei vertici dei vari partiti. Un caso? La riapertura dei Navigli, progetto sempre avversato dai rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. Ebbene, andando a vedere i risultati del sondaggio risulta che gli elettori grillini sono all’81 per cento d’accordo con il progetto. Percentuale addirittura più alta di chi si riconosce nella coalizione di maggioranza del centrosinistra che sorregge il progetto ma che si ferma al 75 per cento.

Un altro esempio arriva con Area B, provvedimento che ha trovato il centrodestra sulle barricate. Anche qui, spulciando il sondaggio, viene fuori che gli elettori di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi per l’Italia promuovono l’iniziativa con il 60 per cento del gradimento. Anche la Lega, fortemente critica, vede i suoi elettori approvare Area B con il 56 per cento. Segno che la relazione diretta tra opinione e voto appartiene ormai al passato della politica e che gli elettori fanno scelte individuali e indipendenti dal partito di riferimento.

Il traguardo del 2026

Giudizio complessivo: 77 per cento sì, 21 per cento no. Anche se il 42 per cento degli intervistati avrebbe preferito il tridente. Ossia che oltre a Milano e Cortina ci fosse dentro anche Torino. L’87 per cento ritiene che il turismo farà un grande balzo in avanti, l’80 che l’immagine di Milano nel mondo farà un balzo in avanti e il 74 che l’economia sarà in crescita. Mentre il 70 per cento ritiene che i Giochi peggioreranno le condizioni del traffico. Anche qui i Cinque Stelle milanesi sembrano un pianeta a parte rispetto al resto del Movimento: il 67 per cento le vuole a Milano. In testa gli elettori Fi, Fdi e Npi con il 90, segue il Pd con l’92 e la Lega con l’80.

La Low emission zone

Giudizio 61 per cento sì, 36 no. Il 42% ritiene che migliorerà l’inquinamento cittadino, il 12% che lo peggiorerà. Il 34 che migliorerà le condizioni del traffico e della viabilità contro un 39% sicuro che non cambierà niente. Il 66% ritiene che sia giusto bloccare i veicoli più inquinanti, ma che comunque ci sarà una ricaduta per il commercio e i negozianti visto che gran parte della distribuzione merci avviene su mezzi diesel datati. La pensa così il 61 per cento degli intervistati contro il 39%.

Il tracciato sotterraneo

Il sogno del sindaco Beppe Sala è condiviso dal 74% dei milanesi. Un sogno trasversale tra gli elettori dei vari partiti. Poco o per nulla d’accordo il 26%. E anche qui c’è la sorpresa. Gli elettori grillini sono tra coloro che osteggiano meno la riapertura con il 19%. Molto più alta la percentuale di chi si riconosce nel Pd: il 25%. Ma non sono tutte rose e fiori perché la ricaduta del sogno nella realtà richiede grandi investimenti. È giusto spendere tutti quei soldi per i Navigli? Il 58% ritiene che sia meglio utilizzarli per altri interventi contro un 42%. In altre parole, i milanesi ritengono che la riapertura dei canali non sia una priorità e quindi servirà un gran lavoro di comunicazione per convincere i cittadini della bontà e necessità dell’opera. Le altre criticità riguardano i problemi del traffico e dei trasporti pubblici che peggioreranno per il 59% e il 62% degli intervistati oltre all’intensificarsi e allargarsi della movida per il 60%. Il resto è in discesa: il 79% ritiene che sarà un’attrazione per i turisti, il 71 che ci saranno più spazi vivibili per i cittadini, il 54 che ci sarà un miglioramento dell’ambiente. Zanzare permettendo.

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