Inchiesta stadio, Parnasi: “Pagavo tutti i partiti politici

Edoardo Izzo

Ha ammesso le sue responsabilità, spiegando di «aver pagato tutti» per rimuovere gli ostacoli burocratici e mantenere buoni rapporti con i politici in generale. Ha collaborato con i pm di Roma, dopo due settimane passate nel carcere di Rebibbia, l’imprenditore, Luca Parnasi, arrestato il 13 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo su un giro di «mazzette» messo in piedi attorno alla costruzione del nuovo stadio della Roma.

Al centro dell’atto istruttorio, condotto dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Barbara Zuin, ci sono le tangenti «mascherate» da consulenze per l’ex presidente di Acea e uomo forte dei 5 Stelle, Luca Alfredo Lanzalone, ma anche i finanziamenti a diversi partiti politici tra i quali figura anche la Lega del vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Un interrogatorio durato due giorni

E’ stato un interrogatorio fiume quello di Parnasi: iniziato ieri pomeriggio alle 16 si è bloccato alle 21 e 30 dopo oltre 5 ore ed è ripreso questa mattina alle 9 e 30 per finire poi ad ora di pranzo. Il costruttore nel corso dell’atto istruttorio ha fatto ammissioni in merito alle dazioni di denaro date ai politici.

 

Le consulenze «sospette» a Lanzalone

Il procuratore aggiunto Paolo Ielo, e il pm Barbara Zuin contestano a Parnasi una serie di «accordi corruttivi» pari al valore di oltre 100 mila euro. Al costruttore sono state fatte domande su diversi episodi di corruzione tra i quali il conferimento allo studio Lanzalone di un incarico «assolutamente inutile e assegnato per finalità corruttiva per l’assistenza legale stragiudiziale per i rapporti con il Comune di Marino per la costruzione dell’Ecovillage» da 90 mila euro e una consulenza sulla gestione di fondi Bnl Paribas per un compenso da 12 mila euro.

I finanziamenti alla Lega e agli altri partiti

Nell’interrogatorio è stato affrontato anche il tema delle erogazioni fatte da Parnasi ad alcuni partiti politici tra cui la Lega di Salvini. Un finanziamento da 250 mila euro all’associazione «Più Voci», rappresentata dal tesoriere e deputato del Carroccio, Giulio Centemero, che è ancora tutto da spiegare. E un secondo contributo, a meno di un mese dalle scorse consultazioni, da 100 mila euro, fatto passare attraverso due società a lui riconducibili, tanto che ai suoi collaboratori assicura: «Il Governo lo sto a fare io». Ma i soldi non erano dati alla sola Lega. «Scrivi: Ferro 5, Minnucci 5, Agostini 15, Mancini 5, Polverini 10, Giro 5, Ciochetti 10, Buonasorte 5», diceva, infatti, Parnasi in alcune intercettazioni telefoniche e non è chiaro se l’imprenditore stia parlando di finanziamenti leciti o meno, anche se il riferimento a fatture emesse a giustificazione dell’erogazione, stando all’accusa, lascerebbe presumere una natura illecita.

Caronte garantirà un vero e proprio scossone meteo, soprattutto dal punto di vista delle temperature, ma sul prossimo futuro, sono in pochi a scommettere, e non ci scommettono nemmeno i modelli matematici internazionali, ormai sempre più indecisi, che stanno dando un pochino i numeri, è proprio il caso di dirlo, complice pure l’estremizzazione climatica ormai quasi assodata in questo pazzo 2018.

Ma tutto questo è normale o non lo è affatto? La risposta è duplice: per come eravamo ormai abituati, non è normale. Se pensiamo al passato forse lo è un po’ di più, ma comunque stiamo parlando di estremi meteo. Poi è tutta una questione di punti di vista: per alcuni la cosa migliore è rappresentata da due o tre mesi di alta pressione africana; per altri, è molto meglio una rinfrescata ogni tanto.

Ma veniamo al sodo: a breve l’estate si infiammerà, con il traghettatore dantesco Caronte. Ma con quali garanzie? Con quale durata? Le ultime proiezioni “vedono” una gran confusione e nessuna garanzia, con l’Atlantico sempre aperto a novità, o meglio, ad improvvise irruzioni, e ben presto tornerà all’assalto del Mediterraneo e dunque dell’Italia. È bene dirlo: si tratta di proiezioni a medio-lungo termine, ma ci sono molti indizi che non promettono nulla di buono.

LA STAMPA

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