Camere, sintonia Lega-M5S Forza Italia si ribella: Senato a noi

Un intreccio intricatissimo, con i 5 Stelle che rivendicano la Camera, la Lega che vorrebbe l’altra, Forza Italia che si ribella al patto tra i due partiti sovranisti e il Pd che sta a guardare, aspettando di capire se i candidati proposti saranno «di qualità» e se verranno offerte loro, come sperano, le due vicepresidenze delle Camere.

Montecitorio e i vitalizi
La prima partita della nuova legislatura, e forse della nuova Repubblica, è iniziata ieri con un giro di consultazioni tra i due plenipotenziari del Movimento, Danilo Toninelli e Giulia Grillo, e i rappresentanti degli altri partiti. Quello che è certo, anche perché rivendicato esplicitamente da Toninelli, è che i 5 Stelle chiedono la presidenza della Camera dei deputati. Non solo perché sono il primo partito uscito dalle urne, ma perché da Montecitorio sono pronti a lanciare una nuova offensiva per «l’abolizione» dei vitalizi. Fake news, controbatte Michele Anzaldi del Pd, «perché il presidente non ha nulla a che fare con i vitalizi». Comunque sia, i 5 Stelle spiegano le loro intenzioni: «Il nostro obiettivo è la garanzia dell’istituzione parlamentare, che si attua separando l’elezione dei presidenti dalla formazione del governo».

Il voto segreto
Circostanza che non convince Forza Italia. Molto irritata, per usare un eufemismo, dall’ipotesi di un patto tra i due partiti per spartirsi le poltrone: «I 5 Stelle ci hanno detto — spiega Renato Brunetta — che loro vorrebbero la Camera e alla Lega andrebbe il Senato. Ma il Senato va al centrodestra, semmai: ci siamo noi con Romani. E poi non dimentichiamo il Pd. Se M5S vuole fare, come dice, un presidenze di garanzia, il Pd è il secondo partito e non va emarginato». Fatto sta che, se il patto dovesse reggere, Forza Italia è pronta alla guerra: «Faccino pure, come diceva Fantozzi — attacca Brunetta, che con Paolo Romani è stato prorogato capogruppo da Silvio Berlusconi —. Ci vediamo in Aula a scrutinio segreto e ci divertiamo. Se fanno il patto tra loro, salta tutto». Conferma Maurizio Gasparri: «Se la Lega volesse davvero il Senato, farebbe uno sgarbo grave a noi. E poi dimostrerebbe che non vuole governare. Non è che la Lega può avere insieme la premiership e una Camera». A proposito di scrutinio segreto, non è da sottovalutare l’ala maroniana dentro la Lega, per quanto ridotta, che potrebbe unirsi a Forza Italia. Conferma il nervosismo il governatore ligure Giovanni Toti: «Un governo M5S-Lega sarebbe uno schiaffo ai rispettivi elettori».

Il pd e le vicepresidenze
E se Brunetta, come dice, ha «ricevuto» i due emissari M5S, per la Lega l’incontro è avvenuto con Giancarlo Giorgetti, mentre il Pd ha inviato Lorenzo Guerrini e il segretario pro tempore Maurizio Martina. Incontro che avrà un bis martedì prossimo. La posizione del Pd è attendista. Spiega Ettore Rosato: «Non chiediamo nulla e nulla ci è stato offerto. Se le candidature sono convincenti le voteremo». Ci si vuole anche assicurare i voti per le vicepresidenze pd: «Si ricordino che Di Maio è stato eletto con i nostri voti la volta scorsa».

Lannutti e il governo
La partita sulle presidenze, in realtà, è legatissima al futuro dell’esecutivo. C’è chi dice che Lega e 5 Stelle vogliano le due cariche per poter bloccare qualunque ipotesi di governo. Perché il vero obiettivo sarebbe tornare alle urne o fare un esecutivo lampo per portare a casa una nuova legge elettorale con premio di maggioranza e giocarsela in una partita a due. La Lega, ufficialmente, ribadisce che vuole provarci con il centrodestra. Elio Lannutti, neodeputato 5 Stelle, in Transatlantico la vede così: «Io sono sicuro che si farà un governo politico. Avrei preferito farlo con il Pd, ma tutto ci spinge verso la Lega».

Il premier Gentiloni
Il premier Paolo Gentiloni, intanto, rassicura: «C’è bisogno di serietà e di coraggio. Senza, non si darebbe un futuro a un Paese che ha potenzialità straordinarie, rispetto alle quali dobbiamo avere il massimo della fiducia».

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