Trump sullo stato dell’Unione: “Non c’è mai stato momento migliore per iniziare a vivere il sogno americano”

Paolo Mastrolilli
inviato a washigton

«Questo è il nostro Nuovo Momento Americano. Non c’è mai stato un periodo migliore per iniziare a vivere il sogno americano». Sono le parole con cui Donald Trump ha cercato di imprimere una svolta alla sua presidenza, usando il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato ieri sera al Congresso per rivendicare i successi del primo anno, e riunificare il paese sulla base degli obiettivi da raggiungere nel prossimo. Il capo della Casa Bianca però non ha annunciato novità politiche sostanziali, appellandosi invece affinché l’opposizione democratica accetti i suoi piani per ricostruire le infrastrutture degli Stati Uniti e cambiare il sistema dell’immigrazione.

 I consiglieri di Trump avevano annunciato che il discorso avrebbe avuto un tono più moderato, come quello tenuto al forum economico di Davos, e così è stato. Il presidente ha rivendicato i progressi economici, attribuendoli alla riforma fiscale e alla riduzione delle regole che frenano le imprese. Ha citato la rinascita dell’industria automobilistica, elogiando in particolare la decisione della Fiat Chrysler di spostare una fabbrica dal Messico agli Stati Uniti. Quindi ha elencato i prossimi obiettivi, concentrandosi in particolare su un piano per le infrastrutture da 1,5 trilioni di dollari, e sulla riforma dell’immigrazione.

Il presidente ha ribadito di voler offrire la cittadinanza a 1,8 milioni di dreamers, ossia illegali portati negli Usa dai genitori quando erano bambini, ma in cambio chiede la costruzione del muro lungo il confine con Messico, l’eliminazione della lotteria per l’assegnazione delle carte verdi, e la “chain migration”, cioé la possibilità degli immigrati legali di sponsorizzare i famigliari. «Questa sera – ha detto – tendo la mano aperta per lavorare con i membri di entrambi i partiti, democratici e repubblicani, per proteggere i nostri cittadini, di ogni origine, colore, religione e credo».

 

Trump non ha fatto alcun riferimento al “Russiagate”, nonostante il procuratore speciale Mueller voglia interrogarlo, dedicando la piccola parte del discorso riservata alla politica estera soprattutto alla Corea del Nord e alla necessità di neutralizzare la sua minaccia nucleare. Uno dei momenti più forti, infatti, è stato quando il presidente ha salutato Fred e Cindy Warmbier, i genitori di Otto morto dopo la brutale detenzione a Pyongyang, e il fuggitivo Ji Seon-ho, scappato dal regime di Kim. Ha rivendicato i successi ottenuti contro l’Isis, annunciando la decisione di tenere aperta la prigione di Guantanamo, e ribadito le richiesta di un sistema di commerci globali equo.

 

La First Lady Melania ha partecipato al discorso, insieme agli invitati che servivano a sottolineare i temi più importanti, ma è arrivata a Capitol Hill da sola, senza accompagnare il marito.

 

I democratici non hanno apprezzato il discorso o accettato le aperture, restando per la maggior parte del tempo seduti e in silenzio. Diverse parlamentari si sono vestite di nero, per solidarietà verso il movimento Me Too che denuncia gli abusi sessuali contro le donne. La loro risposta è che Trump ha usato un tono più moderato, ma per promuovere le politiche di sempre, e su questa base non ci sono i margini per la collaborazione.

LA STAMPA

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