Milano (+0,6%) chiude al top da agosto 2015 spinta dalle banche

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Le banche tengono Milano in rialzo in una seduta contrastata per le Borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,66% a quota 23.157,42 punti, portandosi sui massimi da agosto 2015, mente il Ftse All Share è salito dello 0,39 per cento. Sono rimaste più indietro Parigi (-0,35% il Cac40) e Francoforte (-0,78% il Dax30) con Londra poco mossa. Intanto a Wall Street gli indici sono deboli, all’indomani di nuovi record segnati da S&P500 e Nasdaq. Il mercato Usa risente delle indiscrezioni stampa che la Cina possa rallentare o mettere fine all’acquisto di Treasury, con quelli a 10 anni oggetto di sell-off.

Banco Bpm e Intesa Sanpaolo in cima al Ftse Mib

Tra i titoli a maggiore capitalizzazione, regine di giornata sono state le banche, tutte ben comprate. Gli istituti di credito hanno beneficiato di un clima più positivo per il settore in tutta Europa, con l’idea che se la Federal Reserve agirà con decisione sui tassi di interesse anche la Banca centrale europea possa rivedere parzialmente la sua strategia. Inoltre, per quanto riguarda particolarmente il nostro Paese, questa mattina la Banca d’Italia ha reso noto che nel mese di novembre 2017 le sofferenze in capo alle banche italiane sono diminuite del 6,4% su base annua dopo essere diminuite del 5,5% nel mese precedente. Banco Bpm (+4,78%), Intesa Sanpaolo (+4,58%), e Bper (+3,98%), hanno messo a segno le performance più brillanti. In una nota nel tardo pomeriggio, Intesa Sanpaolo – di cui si aspetta il nuovo piano industriale per febbraio – ha comunicato che «sta considerando opzioni strategiche nell’attività di servicing di crediti deteriorati, comprendenti una cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza del gruppo, nell’ambito del prossimo piano di impresa», aggiungendo che «tali opzioni non modificano l’impegno di Intesa Sanpaolo alla distribuzione di 3,4 miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2017, che viene confermato». Un possibile acquirente degli Npl di Intesa Sanpaolo potrebbe essere la scandinava Intrum.

Balzo Mps: avanza cessione di 25 mld di crediti in sofferenza
Tra i bancari, bene anche Banca Mps (+3,33%). Questa mattina Quaestio Capital Sgr, per conto di Italian Recovery Fund, ha completato l’operazione di investimento nella tranche mezzanine della cartolarizzazione di circa 25 miliardi di euro di crediti lordi in sofferenza di Banca Monte dei Paschi di Siena. Italian Recovery Fund acquisirà, con un investimento di 805 milioni di euro, il 95% della tranche Mezzanine emessa da un veicolo di cartolarizzazione a cui è stato trasferito il portafoglio di crediti deteriorati dell’istituto senese. Entro il primo semestre sono inoltre previsti l’investimento nel 95% della tranche junior da parte dello stesso Italian Recovery Fund e l’ottenimento del rating e della Gacs sulla tranche Senior con la sua successiva cessione sul mercato.

Cucinelli ko, la famiglia vende il 6% ma resta al 51% del capitale

Tonfo per Brunello Cucinelli (-6,57%) a causa del collocamento sul mercato del 6% del capitale da parte della holding della famiglia che conserva comunque il 51% del capitale. Ieri sera, Fedone, il veicolo della famiglia Cucinelli che ha la maggioranza del capitale, ha reso noto di avere completato con successo la cessione di complessive 4.080.000 azioni ordinarie Brunello Cucinelli, pari al 6% del capitale sociale della società, a un prezzo per azione pari a 26 euro e per un controvalore complessivo di circa 106 milioni. L’operazione è stata effettuata attraverso una procedura accelerata riservata a investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero. Il regolamento dell’operazione ( consegna dei titoli e pagamento del corrispettivo) avverrà in data 12 gennaio 2018. Mediobanca – Banca di Credito Finanziario ha agito in qualità di Sole Bookrunner dell’operazione. A seguito del completamento Fedone detiene
complessive 34.680.000 azioni ordinarie della società, pari al 51% del capitale sociale della stessa.

Minimo storico per Bot 12 mesi, ordini oltre 26mld per Btp20 anni

Nuovo minimo storico per il rendimento del BoT annuale. Nell’asta di oggi il Buono a 12 mesi ha visto scendere il rendimento medio ponderato semplice a -0,420% (-1 punto base) aggiornando il minimo storico registrato nel precedente mese di dicembre. Le domanda totale si è attestata a 10,544 miliardi a fronte dei 7,5 miliardi offerti e interamente assegnati. Il rapporto tra domanda e offerta è stato pari a 1,41, mai così basso dall’inizio del 2016. Il regolamento
dell’asta cade sul prossimo 12 gennaio. Avrà un importo pari a 9 miliardi di euro il nuovo BTp a 20 anni lanciato oggi. Lo riferiscono fonti finanziare secondo cui gli ordini complessivi per il titolo hanno superato i 31 miliardi di euro. Il rendimento cade in area 16 punti base sopra il rendimento del BTp scadenza settembre 2036. L’emissione è stata curata da un sindacato di banche composto da Banca Imi, Barclays, Ing Bank, Jp Morgan e Royal Bank of Scotland.

Petrolio consolida massimi da fine 2014

Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1969 dollari, riducendo dai massimi di giornata (1,1934 in avvio e 1,1936 ieri sera) mentre prosegue la risalita dello yen, seguita alla decisione a sorpresa della Banca del Giappone di ridurre gli acquisti di titoli di Stato: il cambio dollaro/yen scende a 111,455 (111,91 in avvio e 112,62 ieri sera), l’euro/yen a 133,424 (133,59 e 134,42). Il petrolio Wti, infine, ha ripreso slancio dopo una prima reazione leggermente negativa ai dati sulle scorte Usa e si conferma sui massimi da tre anni. Il Wti consegna Febbraio sale dello 0,87% a 63,51 dollari al barile. Le scorte di greggio sono calate quasi il doppio rispetto alle previsioni (-4,948 milioni di unità nella settimana chiusa il 5 gennaio, contro il calo di 2,5 milioni di barili atteso), mentre quelle di benzina e quelle di distillati sono cresciute più delle stime. Il ribasso delle scorte di petrolio è stato tuttavia inferiore a quanto anticipato dall’American petroleum institute, che ieri aveva parlato di un calo di 11,2 milioni di barili.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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