Falla nei processori, Apple: “Colpiti tutti i dispositivi Mac e iOs”

Bug nei processori, dispositivi a rischio

Dopo un iniziale silenzio, Apple fa chiarezza sull’impatto sui suoi dispositivi della falla scoperta nei processori Intel, Arm e Amd. Il problema riscontrato sui microchip, spiega Cupertino in una nota, colpisce “tutti i dispositivi Mac e iOs”, ma “non è possibile sapere quale impatto causi sugli utenti”.

Apple ha quindi fatto sapere di essere al lavoro per rilasciare un aggiornamento di Safari, il browser utilizzato da iPad, iPhone e Mac, in grado di risolvere il problema.

In particolare Cupertino spiega che gli ultimi aggiornamenti del sistema operativo per Mac, Apple Tv, iPhone e iPad sono protetti da “Meltdown”, la falla dei processori Intel, mentre tutti i dispositivi sono al momento vulnerabili per “Spectre”, la falla che colpisce anche i processori Arm e Amd, e per la quale si lavora alla creazione di una “patch” capace di bypassare il problema.

La scoperta della “falla” – A scoprire la falla, l’anno scorso, sono stati i ricercatori del Google Project Zero, che hanno subito informato i costruttori di chip e gli sviluppatori dei sistemi operativi (Microsoft, Apple e Linux) per farli correre ai ripari. La notizia, spiega Google in un post, doveva essere resa pubblica il prossimo 9 gennaio, insieme agli aggiornamenti di sicurezza messi a punto dalle aziende e che ora sono stati distribuiti agli utenti. Un’indiscrezione riportata dal sito Register, e subito rimbalzata sui media, ha però fatto anticipare i tempi.

Intel minimizza rischi, ma il suo Ceo a novembre ha venduto azioni per 24 mln di dollari – Intel, la società al centro dell’affaire e quella che più paga pegno in Borsa, in una nota ha minimizzato i rischi per gli utenti: la vulnerabilità “non ha il potenziale di corrompere, modificare o eliminare dati”. Fa però discutere il caso del suo Ceo, Brian Krzanich, che nel novembre scorso ha venduto azioni di Intel per 24 milioni di dollari. All’epoca era a conoscenza della falla, ma la società nega che ci siano correlazioni.

TGCOM

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