Il crollo dei tecnologici frena il rally dei listini, Milano chiude a +0,15%

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I nuovi record di Wall Street, spinta anche dalla revisione al rialzo del pil Usa del terzo trimestre Usa (+3,3%), non scaldano i listini europei. Anzi, nell’ultima mezzora di contrattazioni le Borse annullano tutti i guadagni di giornata e chiudono attorno alla parità, depresse dal settore tecnologico (-2% lo stoxx di settore). Piazza Affari, che aveva sfiorato un rialzo dell’1%, chiude a +0,15%: positivo il comparto bancario e in particolare da Bper Banca (+4,3%) che ha nettamente superato gli Srep della Bce – nelle prossime ore sono previsti i verdetti sugli altri istituti italiani, comunque tutti in rialzo oggi a parte da Banca Generali (+2,4%),Intesa Sanpaolo(+1,6%) e Banco Bpm (+0,9%). Acquisti anche su Saipem (+2%) e sulle utility con A2a ed Enel che aggiornano i massimi mentre in coda al listino spicca il crollo di Stmicroelectron (-6,8%), oltre a Ferrari (-1,7%) e Ynap (-1,2%). In tutta Europa forti realizzi sull’high tech in scia al declassamento, sancito da Morgan Stanley, di Samsung e Taiwan Semiconductor a causa delle prospettive non floride – secondo la banca Usa – sulle vendite di smartphone e tv e in generale del mercato dei chip. Fuori dal listino principale Acea balza ai massimi da 10 anni (+11,5%) dopo la presentazione del nuovo piano industriale che promette dividendi in forte aumento.

Sul mercato valutario, l’euro resta stabile a 1,185 dollari confermando il movimento messo a segno dopo le dichiarazioni del prossimo presidente della Federal Reserve Powell sul rialzo dei tassi Usa a dicembre. La moneta unica vale anche 132,67 yen giapponesi mentre il cross dollaro/yen si attesta a 111,94. Il petrolio Wti inverte rotta e guadagna lo 0,1% a 58 dollari dopo il calo oltre le attese delle scorte di petrolio Usa.

Pil Usa rivisto al rialzo
L’economia americana e’ cresciuta nel terzo trimestre a passo più rapido rispetto alle aspettative e i profitti aziendali hanno riguadagnato slancio nel corso dei mesi estivi. E’ quanto emerge dalla lettura intermedia del dato diffuso dal dipartimento al Commercio americano, secondo cui il Pil è cresciuto del 3,3%, rivisto al rialzo rispetto al 3% della lettura preliminare. Il dato è in linea con le previsioni degli analisti, che attendevano appunto una crescita del 3,3%. Il Pil era salito dell’1,4% nel primo trimestre e del 3,1% del secondo. Il primo semestre è stato il migliore dal 2014.

Bper guida i bancari: paletti Bce 2018 superati dai requisiti attuali
Banca Pop Er chiude in prima fila sul Ftse Mib dopo che la banca ha reso noto i nuovi «paletti» posti dalla Bce in merito ai requisiti patrimoniali per il 2018. La Bce ha stabilito che, dal 1 gennaio 2018, Bper debba mantenere su base consolidata un coefficiente minimo di capitale in termini di Common Equity Tier 1 pari a 8,125% rispetto al 7,25% del 2017, in incremento complessivamente di 87,5 punti base in massima parte imputabile, per 62,5 punti, alla graduale applicazione del regime transitorio relativo al Capital Conservation Buffer previsto dall’Autorita’ di Vigilanza per tutto il sistema bancario e per 25 punti al Pillar 2 Requirement.
I coefficienti patrimoniali della banca a livello consolidato al 30 settembre 2017 sono di un Cet 1 al 14,03% e di un Total Capital ratio al 16,89%. I suddetti valori – conclude la nota della banca «risultano significativamente superiori ai requisiti patrimoniali minimi richiesti dalla Bce».

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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