Archive for 2018

Manovra, ridotto lʼadeguamento per le pensioni oltre 1.500 euro | Ecco i tagli previsti per quelle dʼoro

giovedì, Dicembre 20th, 2018

Il governo ha introdotto nella Manovra la proroga “soft” del blocco dell’adeguamento delle pensioni e confermato i tagli a quelle d’oro. La prima misura farà risparmiare 1,5 mld in tre anni. L’indicizzazione resterà piena per gli assegni fino a 3 volte il minimo (circa 1.520 euro), per passare all’85% su quelli tra 3 e 4 volte il minimo, all’80% su quelli tra 4 e 5 volte, al 60% tra 5 e 6 volte e al 50% per gli assegni superiori a 6 volte il minimo.

Taglio alle pensioni d’oro – Confermati gli interventi sulle cosiddette pensioni d’oro con riduzione dei trattamenti più elevati, attraverso la previsione di un contributo di solidarietà temporaneo (per 5 anni) e progressivo per scaglioni di reddito.

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Trento saluta Antonio Megalizzi – Foto – Video L’amica canta in chiesa Robbie Williams e i Coldplay Sono arrivati Sergio Mattarella e il premier Conte

giovedì, Dicembre 20th, 2018

AGGIORNAMENTO: Pochi minuti fa ha fatto il suo ingresso in Duomo anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

L’arrivo di Mattarella ai funerali di Antonio Megalizzi

AGGIORNAMENTO: Sono arrivati anche Mara Carfagna, Antonio Tajani e Riccardo Fraccaro.

AGGIORNAMENTO: Poco fa è arrivato il presidente del consiglio Giuseppe Conte.

I funerali di Antonio Megalizzi L’arrivo del premier Giuseppe Conte

AGGIORNAMENTO: Il Duomo si è ormai riempito; moltissimi trentini assisteranno alle esequie in piazza D’Arogno, dove è stato allestito un maxischermo. Molti anche i cittadini in piazza Duomo, che attendono in un silenzio surreale. Un cordone di forze dell’ordine annuncia l’arrivo imminente delle autorità.

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Pensioni, parte il pestaggio di governo sugli assegni: massacrati da 1000 euro in su

giovedì, Dicembre 20th, 2018

Nel maxi-emendamento alla manovra economica ci sono un bel po’ di motivi per far saltare i nervi ai pensionati. Non ci sono solo gli assegni cosiddetti “d’oro” a pagare a caro prezzo le imposizioni di Bruxelles: pur di star dentro con i conti, il governo ha dovuto rifare i conti anche per le pensioni più “povere”, si fa per dire, cioè quelle da 1521 euro.

Leggi anche: Pensioni, il grillino Crucioli e l’emendamento sui magistrati a casa a 72 anni: toh, che lavoro fa sua madre

Aumenta il costo della vita, le pensioni no

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Tagli e stop alle rivalutazioni. Il governo pesta i pensionati

giovedì, Dicembre 20th, 2018

Antonio Signorini

Taglio alle pensioni d’oro (forse salvando quelle contributive) e stop alla perequazione, cioè al recupero dell’inflazione negli assegni degli ex dipendenti pubblici e privati.

L’accordo con Bruxelles sulla legge di Bilancio investe anche il capitolo previdenza, in particolare con la rimodulazione di Quota 100. La riforma della Fornero è stata confermata, ma in versione limitata.

Restano invece intatti i sacrifici per le rendite pensionistiche più alte. La conferma ieri è arrivata dal premier Giuseppe Conte. «Sono previste misure di contenimento della spesa pensionistica che si sostanziano nel raffreddamento dello schema di indicizzazione dei trattamenti di più cospicuo importo». È la misura più recente che a questo punto diventa una certezza.

Il blocco della rivalutazione delle pensioni basato sull’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat si tradurrà in un aumento degli assegni ridotto rispetto a quanto previsto per il 2019. In sostanza il governo prorogherà il regime transitorio in vigore fino a quest’anno, con penalizzazioni per le pensioni più alte.

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Roma, protesta dei bus turistici: bloccato il centro della città

giovedì, Dicembre 20th, 2018

A Roma numerosi bus turistici si sono fermati in piazza Venezia in segno di protesta contro il nuovo regolamento comunale che vieta loro l’accesso nel centro storico a partire del 2019. La protesta ha causato la chiusura al traffico di piazza Venezia e molti disagi di mobilità nell’area centrale, che il comando della polizia locale sta cercando di fronteggiare con decine di pattuglie in campo.

TGCOM

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Paga il popolo

giovedì, Dicembre 20th, 2018

di RAFFAELE MARMO

Doveva essere la prima manovra del “cambiamento” tutta investimenti e meno tasse. Ma, alla fine del costoso gioco dell’oca con ritorno al punto di partenza senza passare dal via (ma semmai da Bruxelles), ci ritroviamo una legge di Bilancio con meno investimenti e più tasse. Doveva essere la “manovra del popolo”, ma, al dunque, sarà proprio il popolo dei consumatori e degli imprenditori a dover mettere mano al portafogli per tirare fuori qualche migliaio di euro in più tra rincari di balzelli, eco-tasse, e sforbiciata a sconti e agevolazioni fiscali. Per non citare i rincari di mutui e prestiti dovuti allo spread sull’ottovolante. Doveva essere, dopo anni di austerity e rigore, la manovra della politica economica “espansiva”, tutta rivolta alla crescita. E, invece, dopo la “cura” della Commissione europea, siamo di fronte a un drastico, ma realistico, ridimensionamento delle stime sul Pil per il 2019.

Insomma, siamo partiti da una scommessa azzardata, da una manovra-sfida o manifesto sovranista e anti-Europa e siamo finiti a un pacchetto di interventi di finanza pubblica come avrebbe potuto congegnarlo un ministro del Tesoro della tarda Prima Repubblica: risorse congelate, tagli di programmi di investimento, nuove tasse e proroga del blocco del turn over nel pubblico impiego.

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“Offro lavoro a 1500 euro al mese. Niente candidati, dicono: ‘Meglio il reddito di cittadinanza’”

giovedì, Dicembre 20th, 2018

Ha offerto un lavoro da 1500 euro al mese, da 14 mensilità e a tempo indeterminato, senza riuscire a trovare un candidato adatto: questa è la storia raccontata da Francesco Casile, piccolo imprenditore milanese del settore moda che da tempo starebbe cercando una persona per far crescere la sua azienda.

Casile afferma di non aver trovato nessuno che sia in grado di soddisfare le sue esigenze, a causa anche della scarsa volontà dei suoi candidati. Attualmente ha 6 dipendenti e ha parlato della sua ricerca di un ulteriore lavoratore a Stasera Italia, su Rete 4, dopo aver già presenziato a Porta a porta sulla Rai. Qualche mese fa, l’imprenditore aveva inoltre inviato una lettera al Corriere della Sera, in cui ribadiva l’offerta di lavoro: “Offro 1500 euro netti al mese, l’orario lavorativo è dalle 9.30 alle 17 e il contratto è a tempo indeterminato”.

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Manovra, il Quirinale celebra il governo addomesticato

giovedì, Dicembre 20th, 2018

C’è tutta l’antica sapienza democristiana nel passaggio in cui Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso alle Alte Cariche, presenta la resa del governo come una sua scelta consapevole di responsabilità, e, perché no, il successo politico anche del Colle come una vittoria di tutti, non di una parte che prevale su un’altra: “Ho valutato molto positivamente la scelta del governo di avviare un dialogo costruttivo con la Commissione europea – che ha agito con spirito collaborativo – sulla manovra di bilancio per giungere a soluzione condivise”. Se la bestia sovranista è stata addomesticata, non c’è ragione – politica e di stile – per risvegliarla. Perché, in fondo, conta il risultato. Raggiunto senza ricorrere al repertorio di strappi, moniti e reprimende, con la granitica convinzione che esacerbare il conflitto con un pubblico braccio di ferro, avrebbe sortito l’effetto opposto.

Le immagini, si sa, in questi casi rendono più delle parole. E basterebbe una sequenza di istantanee dei volti al ricevimento al Quirinale per dare la misura di un clima dimesso e di un equilibro cambiato. Di quelle che ci sono, come Luigi Di Maio, visibilmente provato, degli assenti come Salvini, corso a Milano per partecipare alla recita di Natale della figlia, ottima ragione per sottrarre il suo volto al giorno della resa, di quelli come Giancarlo Giorgetti, particolarmente a suo agio con i vecchi amici del centrodestra in grande spolvero, che si abbandona a considerazioni su quanto la strada a questo punto si faccia impervia e difficile. Finalmente sorridente, dopo settimane di tensione, voci di dimissioni, numeri nervosi, il ministro Tria parla più con Gianni Letta che con i suoi colleghi di governo.

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Marocco, turiste scandinave uccise: si indaga per terrorismo

giovedì, Dicembre 20th, 2018

MARRAKECH. Prende piede la pista del terrorismo nella morte di due giovani europee trovate morte nei giorni scorsi sui monti del Marocco.I corpi delle due vittime, la danese Louisa Vesterager Jespersen e la norvegese Maren Ueland, di 24 e 28 anni, sono stati scoperti da altri turisti vicino ai piedi della vetta più alta del Nord Africa, il monte Toubkal. Un video della decapitazione delle due ragazze sarebbe stato diffuso via web rafforzando il sospetto che si trattasse di terrorismo: un sospetto avvalorato dal procuratore generale marocchino, che ha parlato apertamente di indagini per terrorismo.

Marocco, turiste scandinave uccise: si indaga per terrorismo

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Il quotidiano norvegese VG ha riferito che le donne sono state ritrovate nella tenda che condividevano. Erano in vacanza, zaino in spalla. “Ho ricevuto il messaggio di una delle nostre guide turistiche che era stata a Marrakech”, ha detto al giornale un uomo che dirige un servizio di guide locali.


Una persona è stata arrestata e tre sono ricercate: tutte, secondo il procuratore generale, sono legate a un non meglio specificato gruppo terroristico. Una fonte ha riferito a Morocco World News: “I sospetti erano accampati nella stessa zona in cui è avvenuto l’omicidio. I testimoni hanno visto il gruppo di notte mentre si dirigeva verso l’area del campo.” La polizia avrebbe identificato i sospetti tramitele telecamere di sorveglianza dei negozi locali del villaggio. Uno dei sospetti, secondo la fonte, ha anche lasciato la sua carta d’identità vicino al luogo del delitto.

Gli investigatori stanno prendendo in considerazione la “pista terroristica”: “La traccia radicale islamista non è stata esclusa, a causa del profilo del sospetto arrestato e dei tre ricercati, che hanno legami con l’ambiente islamista radicale”, ha detto all’Afp una fonte vicina agli inquirenti. “I tre sono stati identificati e sono ricercati da tutti i servizi di sicurezza”

REP.IT

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Tassa rifiuti nella bolletta elettrica. Il governo: giusta, ma non se se la faremo

giovedì, Dicembre 20th, 2018

ROMA – Sullo spostamento della Tari (la tariffa sui rifiuti) nella bolletta elettrica, “a me piacerebbe, ma non so se  riusciamo, c’è qualche ritrosia”. Così il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia, alla fine dei lavori della commissione Bilancio sulla manovra. Un emendamento della Lega prevede di portare in bolletta la Tari nei Comuni in dissesto finanziario. Per Garavaglia, sarebbe una misura “che li aiuterebbe, visto che vanno in dissesto perché non si pagano le imposte”.

Contro la Tari in bolletta, per tutto il giorno si è alzato il fuoco di sbarramento delle associazioni dei consumatori. Per la Federconsumatori, la soluzione è “semplicemente impensabile. Condividiamo la necessità di un contrasto all’evasione, ma la strada non è certo quella di aggravare la spesa bimestrale dei cittadini, che già a fatica arrivano a fine mese. In questo modo, invece di pagare due volte l’anno (per un totale di 321,96 euro, si stima, per una famiglia media di 3 persone) i cittadini pagherebbero circa 53,50 euro in più ogni bimestre, aggravando la spesa già elevata per la bolletta elettrica, su cui già pesano oneri di sistema insostenibili e rincari elevati”.

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