Archive for the ‘Campania’ Category

Napoli, paziente sospetto Covid trovato morto nel bagno dell’ospedale Cardarelli | Il video diventa virale

giovedì, Novembre 12th, 2020

Un paziente ricoverato nell’Area Sospetti del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con probabile infezione da Covid-19 e già in terapia, è stato trovato privo di vita nel bagno dal personale del nosocomio. Non è ancora possibile stabilire la causa del decesso, ma la direzione sanitaria ha avviato un’indagine interna, anche perché un video con le immagini della vittima è diventato virale in rete. 

Il video del decesso diventa virale – Non è possibile stabilire quale sia stata la causa del malore che ha portato al decesso del paziente, tuttavia la direzione sanitaria del Cardarelli “ha doverosamente avviato ogni indagine necessaria”. Ma a pochi minuti dal decesso dell’ammalato in bagno ha iniziato a circolare in rete un video che mostra il corpo dell’uomo, girato approfittando dell’allontanamento dei soccorritori, andati a prendere una lettiga sulla quale adagiarlo.

La nota del Cardarelli – “E’ deprecabile – dice il direttore generale dell’ospedale napoletano, Giuseppe Longo – che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell’opinione pubblica”.

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Campania zona rossa Covid? De Magistris: adotterò provvedimenti clamorosi

mercoledì, Novembre 11th, 2020

La Campania resta sotto la lente del governo per decidere in quale fascia di rischio Covid inserire la Regione. La scelta è tra zona arancione e zona rossa. Difficile, infatti, che possa rimanere gialla. «Riteniamo validi i dati della Campania ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso», ha affermato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. APPROFONDIMENTI

«Insieme alla Giunta adotterò provvedimenti clamorosi per far capire al Governo che c’è una questione Campania molto seria. C’è un giallo Campania», ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a SkyTg24, e ha aggiunto: «Non possiamo rimanere inerti di fronte a questo atteggiamento pilatesco. La situazione è drammatica e ancora non è stata sciolta la riserva. Questa situazione non può andare avanti, non vorrei che si intervenisse in ritardo».

Tecnici del ministero della Salute in Campania

I tecnici del ministero della Salute sono in Campania e per una ricognizione sui dati: l’obiettivo è avere un quadro preciso in vista di una decisione sulla fascia in cui deve essere posta la Regione. Lo si apprende da fonti del ministero della salute. I tecnici inviati stanno analizzando la mole dei dati per capire se si è creata una falla nella raccolta e nella trasmissione e se il flusso dei dati è stato messo insieme correttamente. I tecnici devono appurare eventuali deficit e capire come potere recuperare ciò che manca.

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L’indice Rt e quel che la Campania non dice

domenica, Novembre 8th, 2020

In questi giorni si discute febbrilmente dei criteri con cui le Regioni vengono dichiarate zone a rischio più meno grave, e ci sono Regioni che protestano asserendo di essere state valutate in modo troppo severo. Bisognerebbe piuttosto considerare che qualcuna è stata valutata in modo troppo ottimistico. Per rendercene conto dobbiamo però capire bene come vengono fatte queste divisioni in zone.

Il presidente Conte ha dichiarato che i 21 indicatori da cui dipendono le decisioni sul colore assegnato alle Regioni, (zona rossa, gialla, arancione o verde) devono diventare “assolutamente accessibili”. “Il confronto deve avvenire – ha detto – oltre che con la comunità scientifica, con i cittadini, che in questo momento sono fuori da questo sistema”.

Nell’attesa – si spera breve – di una comunicazione governativa che attui questo proposito, sarebbe auspicabile che le Regioni stesse, le quali dal maggio scorso rilevano e comunicano al Governo i dati locali dei 21 indicatori, li rendessero pubblici, aggiungendo anche gli indicatori relativi alle singole province, in maniera di permettere di valutare oggettivamente l’opportunità di misure di contenimento differenziate a livello regionale.

Da più parti è stato sottolineato che il parametro forse più importante, quello che ci dà le informazioni cruciali sulla crescita epidemica è Rt, come ripetuto anche recentemente da Walter Ricciardi. Un valore di Rt maggiore di 1 implica una crescita esponenziale: più Rt è grande, più veloce è questa crescita. Tuttavia per potersi confrontare con i cittadini su queste problematiche, è assolutamente necessario far capire cosa è questo indice Rt, che significato ha, come si calcola e se il suo calcolo è affidabile.

Semplificando al massimo, il valore di Rt indica in che misura sono aumentati o diminuiti i nuovi contagiati in settimana:

• Se Rt è uguale a 2, il numero di nuovi contagiati raddoppia in una settimana.

• Se Rt è uguale a un mezzo, il numero di nuovi contagiati si dimezza in una settimana.

• Se Rt è esattamente uguale a 1, il numero di nuovi contagiati rimane costante.

Un valore di Rt maggiore di 1 è quindi insostenibile nel lungo periodo: corrisponde a una crescita esponenziale, più o meno rapida. Perciò è fondamentale arrivare ad una situazione di Rt minore o uguale a 1. Per fare un esempio, durante il lockdown primaverile Rt era di poco minore di 0.7, valore che corrisponde a un dimezzamento dei nuovi contagiati in circa una dozzina di giorni.

Ma come si calcola Rt? Non è un’impresa facile, perché non sappiamo quando esattamente le persone sono state contagiate. Ingenuamente si potrebbe pensare che per calcolare Rt basta sapere quanti sono i nuovi positivi, numero che viene strombazzato tutti i giorni su tutti media.

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Napoli, azienda ospedaliera: fate un lockdown personale, siamo al limite

sabato, Novembre 7th, 2020

“Vi prego, fate tutti un lockdown personale per tutelare voi stessi e gli altri. Stiamo facendo l’impossibile assistendo i malati fin dentro le auto e le ambulanze in fila, il personale sta facendo sforzi sovrumani, ma siamo al limite. Chiamate prima i medici di medicina generale prima di venire. Aiutateci”. E’ l’appello lanciato dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, nella quale è compreso l’istituto Cotugno.

TGCOM

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De Magistris: «Gravi errori, anche in Campania arriveremo al lockdown»

martedì, Ottobre 20th, 2020
Il sindaco di Napoli durante un intervento su Rai Radio1 all’interno di Radio anch’io – Da Rai Radio 1 – Radio Anch’io /CorriereTv
«Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva. Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto»: così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris durante un intervento su Rai Radio1 all’interno di Radio anch’io condotto da Giorgio Zanchini. «Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verità. Il tampone viene fatto dopo molti giorni»
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Napoli, la guardia di finanza recupera 400mila euro tassando i proventi illeciti di 17 usurai

lunedì, Ottobre 19th, 2020

Tassare i proventi illeciti dei criminali: è l’iniziativa messa in piedi nel Napoletano dalla guardia di finanza, che si è presentata con una cartella esattoriale a casa di 17 soggetti, attivi tra l’area vesuviana, oplontina e stabiese, che in cinque anni avevano accumulato, attraverso l’usura, circa un milione e mezzo di euro. Le fiamme gialle di Torre Annunziata sono riuscite a recuperare quasi 400mila euro.

Tassare i criminali – I finanzieri hanno deciso di imporre a 17 criminali lo stesso trattamento tributario riservato ai contribuenti onesti. Sono riusciti a recuperare complessivamente 400mila euro su un milione e mezzo di proventi illeciti accumulati in cinque anni di usura.

L’attività illecita – I soggetti protagonisti della vicenda erano già destinatari di misure cautelari e di sequestri per un valore complessivo di oltre 2 milioni e 400mila euro e si arricchivano, sottoponendo le loro vittime a pesanti minacce e vessazioni e ad atti di violenza fisica, anche attraverso l’uso delle armi.

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Coronavirus: in Campania chiuse le scuole fino al 31 ottobre. Azzolina furiosa

venerdì, Ottobre 16th, 2020

Napoli – Nuove forti misure restrittive in Campania a causa dell’epidemia di Coronavirus. Oggi, nell’ultimo bollettino, sono stati registrati più di mille casi nelle ultime 24 ore. Il dato ha fatto superare anche il saldo di 800 unità tra nuovi contagi e guariti (317 i secondi nel bollettino odierno) che De Luca aveva indicato come soglia per “chiudere tutto”. Quindi il giro di vite: anzitutto niente lezioni in presenza nelle scuole primarie e secondarie da domani fino al 30 ottobre. Nell’ordinanza, che il governatore Vincenzo De Luca sta per firmare, e di cui la Regione anticipa una sintesi sono anche sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.

“Lezioni in classe”. Ma si discute degli orari

Covid, l’epidemiologo: ecco come evitare il lockdown

Sono vietate “le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti al pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente”. L’ordinanza prevede poi la sospensione delle attività di circoli ludici e ricreativi e il divieto di vendita con asporto dalle ore 21 per tutti gli esercizi di ristorazione. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. Nell’ordinanza è contenuta la raccomandazione “agli enti e uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza”. Tali misure “si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa”.

Coronavirus, in Lombardia torna l’incubo. Negli ospedali è già allerta

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Napoli, a 11 anni si lancia dal balcone. L’ipotesi della sfida sul web: «Devo seguire l’uomo col cappuccio»

giovedì, Ottobre 1st, 2020

di Fabio Postiglione

Ha aperto la finestra del balcone all’undicesimo piano. Ha poggiato davanti alla ringhiera uno sgabello. Ci è salito sopra e si è lanciato nel vuoto. È morto così, a 11 anni, un bimbo di Napoli, figlio di due avvocati. Amorevoli, attenti, premurosi verso quel bimbo e i suoi due fratelli. Ma il piccolo lo sapeva. Aveva capito che il suo gesto estremo avrebbe distrutto il cuore dei suoi genitori, ma è come se non avesse avuto scelta. Prima di uccidersi due sere fa a mezzanotte e mezza ha acceso il telefono cellulare, si è collegato alla chat e ha inviato un sms: «Mamma, papà vi amo. Ora devo seguire l’uomo col cappuccio nero. Non ho più tempo. Perdonatemi».

Lucidità agghiacciante

Una lucidità agghiacciante, una scadenza improrogabile, un appuntamento con la morte irreversibile. Questo è quello che ha spaventato di più gli inquirenti della Procura di Napoli che hanno aperto un fascicolo per istigazione al suicidio dopo la relazione della Squadra Mobile. Un suicidio all’apparenza immotivato che però potrebbe prendere corpo in una pista che è stata sin dal primo istante battuta dagli investigatori. Il bimbo potrebbe essere caduto in una trappola del web, costretto da qualcuno ad uccidersi, forse per salvare la vita dei suoi familiari o per salvare se stesso.

Blue Whale

Il drammatico risvolto di una «gara» che tanto ricorda il «Blue Whale», che nel mondo ha portato al suicidio di oltre duecento ragazzi tra il 2017 e il 2019. Ma il bimbo era troppo piccolo e i genitori troppo presenti per non essersi accorti di nulla. La challenge della «balena blu» porta ad infliggersi ferite vistose fino ad arrivare alla morte in un lasso di tempo di oltre un mese. La vita del piccolo sarebbe invece mutata nel giro di pochissimi giorni e da quanto finora raccolto dalle forze dell’ordine potrebbe trattarsi di un altro gioco, molto simile a quello denominato Jonathan Galindo o forse proprio quello, perché questo nome è circolato sin da subito.

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Covid in Campania: feste con 20 persone al massimo e niente alcolici dopo le 22

martedì, Settembre 29th, 2020

di Claudio Del Frate

Covid in Campania: feste con 20 persone al massimo e niente alcolici dopo le 22

Se non è un coprifuoco, gli somiglia molto. Da oggi in tutto il territorio della Campania feste e ricevimenti potranno avere un massimo di 20 partecipanti mentre bar, ristoranti e negozi a partire dalle 22 non potranno più vendere bevande alcoliche da asporto. Sarà consentita solo la consumazione al banco o ai tavolini. Chi non è in grado di osservare queste misure deve abbassare la saracinesca alle 22. Le restrizioni rimarranno in vigore, al momento, fino al 7 ottobre.

L’ordinanza

Le nuove regole sono contenute in una ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca, che proprio pochi giorni fa aveva minacciato di far scattare un nuovo lockdown se nella regione la curva dei contagi non si fosse abbassata. La Campania è da qualche giorno tra le regioni più colpite, anche martedì il bollettino parla di 286 nuovi malati di Covid ed è il numero più alto d’Italia. De Luca è corso ai ripari, anche se non ancora con la più drastica delle chiusure. Per contenere la diffusione del virus il presidente della Regione aveva già reintrodotto l’obbligo di mascherina anche all’aperto. La nuova ordinanza colpisce la movida nelle città e nei centri storici, evidentemente individuata come fonte primaria del contagio.

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Caivano, Ciro Migliore: «Maria Paola Gaglione era la donna della mia vita ma la sua famiglia ci ostacolava»

lunedì, Settembre 14th, 2020

di Fulvio Bufi

Caivano, Ciro Migliore: «Maria Paola Gaglione era la donna della mia vita ma la sua famiglia ci ostacolava»

Sul corpo di Ciro il linguaggio dei tatuaggi racconta quanto si senta uomo e quanto così voglia essere riconosciuto. Immagini anche troppo truci rispetto al fisico esile e ai lineamenti del viso che lo fanno sembrare più giovane — più piccolo — dei suoi ventidue anni. Ma il suo corpo mostra anche i segni dell’incidente e del pestaggio subito dal fratello della fidanzata. Il braccio sinistro bloccato da un tutore, lividi e graffi dappertutto, un occhio nero, ed è chiaro che lì c’è arrivato un pugno.

Quei momenti non riesce a raccontarli, anche se con i carabinieri ha dovuto farlo. Riesce invece a parlare di Maria Paola (Gaglione, morta dopo essere stata speronata in moto dal fratello ndr), che «non è stata la mia prima ragazza, ma sicuramente è stata la prima di cui mi sia innamorato».

Quando?
«Tre anni fa, quando ci siamo conosciuti nella villa di Caivano», che è un posto del Parco Verde, disastrata come tutto il Parco Verde, e però per i ragazzi che al Parco Verde ci sono nati e cresciuti è una villa come lo sono le ville per chi scopre la vita: un posto di incontri, di approcci, di libertà.

Poi siete andati a vivere insieme.
«Un mese fa. Ma non a Caivano, ad Acerra».

E perché?
«Perché volevamo allontanarci dalla sua famiglia. Loro ci hanno sempre ostacolati. Non volevano che stessimo insieme perché dicevano che eravamo due femmine. Ma non è vero. Io non sono una femmina. Avevo 15 anni quando ho capito di essere un uomo, mi sentivo e mi sento un uomo. E Maria Paola mi ha sempre amato come uomo».

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