Idrovore anche dall’estero: la corsa per liberare i paesi dell’Emilia-Romagna dall’acqua stagnante

di Alfio Sciacca

«I vecchi sistemi di pompaggio non bastano più». A Conselice parte la vaccinazione contro il tetano

 Idrovore anche dall’estero:  la corsa per liberare i paesi dell’Emilia-Romagna dall’acqua stagnante

DAL NOSTRO INVIATO
RAVENNA — Conselice, ma non solo. Decine i comuni e le frazioni trasformati in paludi. Conseguenza dell’alluvione e dell’orografia di una fetta di Romagna a pelo sul livello del mare. Ravenna, Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo da sempre hanno dovuto fare i conti con gli allagamenti. «Fino ad oggi le opere di bonifica fatte in passato e i sistemi di pompaggio ci avevano protetti — dice il sindaco di Ravenna Michele De Pascale —, con i cambiamenti climatici non sono più sufficienti». Ma la mappa dei centri allagati va oltre la Romagna, fino a Budrio e Molinella, nel Bolognese.

Cinquanta idrovore

Odori nauseabondi e gommoni a Fornace Zarattini, frazione di Ravenna, dove risiedono 1.500 persone più gli insediamenti produttivi. Dopo dieci giorni la gente è esasperata. Enrico Piani e la moglie sono scappati con una bimba di 2o mesi: «Avevamo appena ristrutturato la casa, ora è tutto distrutto, siamo disperati. Per questo ho lanciato una raccolta fondi per tutti quelli nelle nostre condizioni». Ma De Pascale ci tiene a dire che la situazione sta migliorando, grazie a 50 idrovore in aggiunta a quelle del Comune. «Partivamo da 100 ettari allagati da un metro d’acqua, ora siamo a 20-30 centimetri in una porzione del comune». A Bagnacavallo, dove è esondato il Lamone, ancora sott’acqua la frazione di Villanova. «Siamo passati da 4 mila abitanti con un metro d’acqua a poche decine di persone e un livello di 20 centimetri», dice la sindaca Eleonora Proni. Anche qui in azione 30 idrovore aggiuntive.

Casa per disabili

A Budrio, per l’esondazione dell’Idice, è ancora allagata la struttura che ospita la cooperativa «L’orto» che assiste disabili. Evacuati 50 tra operatori e ospiti, più altri 80 residenti. Qui la sindaca, Debora Baddiali, è riuscita a convincere tutti a lasciare le proprie case e si prepara a prevenire eventuali problemi sanitari con una massiccia disinfestazione per le zanzare. «I cittadini hanno affrontato i disagi con grande dignità — afferma —, ma se non arriveranno in fretta anche gli aiuti economici ci verranno dietro con i forconi». Ancora allagate alcune zone di Alfonsine e Medicina. Mentre è difficile anche solo censire gli ettari di campagna trasformati in enormi risaie.

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