Chiara Colosimo: “La mia verità sugli ex Nar”

FRANCESCO OLIVO

ROMA. In mezzo alla bufera Chiara Colosimo si trova tutto sommato a suo agio. Il primo giorno da presidente della Commissione Antimafia, la deputata di Fratelli d’Italia, legatissima a Giorgia Meloni, lo trascorre tracciando le linee del suo mandato e difendendosi dalle accuse dell’opposizione: «Ciavardini non è un amico». Le polemiche del centrosinistra se le aspettava, «non mi aspettavo quelle dalle associazioni dei familiari delle vittime, di cui ho molto rispetto. Questo mi ferisce. Vorrei incontrarli presto. La narrazione che si è fatta è surreale. Sono nata nel 1986 e sto passando per la persona che non sono».

Chiara Colosimo, lei è amica dell’ex membro dei Nar Luigi Ciavardini?
«No, non lo sono e spero di non ripeterlo ancora. Ho conosciuto Ciavardini nell’ambito di iniziative con l’associazione gestita da sua moglie (sorella di Nanni, terrorista nero morto in carcere e Marcello oggi alla Regione Lazio ndr.), nelle quali ovviamente c’era anche lui. Era il mio primo mandato da Consigliera regionale del Lazio, 2010-2013. Non ho problemi a dichiararlo. L’articolo 27 della Costituzione parla di funzione rieducativa della pena e di reinserimento dei detenuti».

La foto, però, scattata nel carcere di Rebibbia, lascia intendere una certa confidenza fra voi.
«Sono rimasta sorpresa anche io e capisco che possa dare questa impressione, in effetti non è una posa istituzionale. Io davvero non ricordo con precisione in quale occasione sia stata scattata, saranno passati circa dieci anni. Io quella foto non ce l’ho, forse l’hanno fatta dopo una sfilata di un’associazione che fa abiti cuciti dalle detenute. In ogni caso sono certa che fosse una occasione pubblica».

Perché ha cancellato alcuni post sui suoi profili social che riguardavano proprio questi incontri?
«Non mi pare di aver cancellato post, tuttavia non ho nulla da nascondere».

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