Meloni e Salvini da Berlusconi al San Raffaele, vertice in corsia

Francesca Del Vecchio Francesco Olivo

MILANO-ROMA. I vertici del centrodestra con i tutti i rituali, le ville sfarzose, i pranzi, le liti e i comunicati congiunti, oggi si svolgono in una stanza d’ospedale. Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno fatto visita a Silvio Berlusconi al San Raffaele di Milano, per la prima volta da quando il leader di Forza Italia è ricoverato. I due alleati lo hanno visto separatamente, viste le condizioni molto delicate del Cavaliere, nella tarda mattinata Meloni e poi nel pomeriggio Salvini. A riceverli la fidanzata di Berlusconi, Marta Fascina, presenza fissa.

Dietro a queste visite c’è l’affetto personale, ma anche la politica: Meloni ha tutto l’interesse di tenere ancorata Forza Italia, dopo le polemiche dei primi mesi e Salvini, al contrario, ha (o, avrebbe) bisogno dell’asse con gli azzurri per arginare lo strapotere della premier e deve cercare sponde per le sue battaglie, prima tra tutte quella per il ponte sullo stretto di Messina. Il Cavaliere, prima dell’arrivo di Meloni, si è fatto stampare le agenzie con le ultime notizie del giorno, ha scorso la rassegna stampa preparata dai suoi collaboratori, affinché la visita in ospedale non fosse soltanto un omaggio al patriarca del centrodestra, ma anche di fatto un incontro tra i leader della coalizione. Un’immagine di normalità, anche in un quadro clinico complicato.

Se non fosse stato per gli alleati, la domenica del Cavaliere sarebbe stata quella di un italiano qualunque, le partite, con l’ennesima vittoria del suo Monza, le chiacchiere con alcuni vecchi amici e poi a sera la visione di Che tempo che fa, il programma di Fabio Fazio, il quale ieri ha annunciato il suo addio a una Rai ormai controllata a pieno dalla destra.

È tutto un entrare e uscire di auto blu la giornata del San Raffaele di Milano, via Olgettina 60, dove da 40 giorni è ricoverato Berlusconi. La visita a sorpresa di Meloni – intorno alle 11.30 e «durata più di un’ora», secondo il calcolo, forse un po’ generoso, di Palazzo Chigi – apre la strada a tutte le altre. Oltre agli habitué Gianni Letta, amico di una vita del Cav, e il fratello Paolo, per tutto il piovoso pomeriggio milanese si rincorrono voci di una visita imminente anche da parte di Salvini, che alle 18.30 appare dietro agli scuri vetri posteriori della sua auto.

Sembra quasi la fotocopia della visita di Meloni: grande segretezza, nessun commento a voce. Solo brevi note dai rispettivi staff. «Berlusconi è di ottimo umore, è in rapida ripresa, e nonostante il ricovero lavora sui principali dossier», era stato il commento ufficiale della premier. Le fa eco, quasi con le stesse parole, Salvini: «Fin dal primo giorno di ricovero, sono stato costantemente in contatto per essere rassicurato circa le condizioni di salute di un vero e proprio amico», recita la nota del leader del Carroccio. «Abbiamo parlato anche di alcuni provvedimenti rilevanti come il decreto Ponte, che è sempre stato un progetto di Berlusconi, delle amministrative e del Milan», prosegue la nota.

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