L’allarme di De Guindos (Bce): “Il sistema bancario è solido, ma stanno aumentando rischi e incertezze”

dal nostro inviato Fabrizio Goria

CENOBBIO. Non è il 2008. È netto il messaggio di Luis de Guindos, vice presidente della Banca centrale europea (Bce), che dalle sponde del Lago di Como spiega come il sistema bancario dell’eurozona sia solido e resiliente. Parole rassicuranti per la platea del workshop The European House – Ambrosetti. La liquidità non è un problema, dice, e ci sono tutti gli strumenti necessari per fronteggiare le emergenze. Sedersi sugli allori, tuttavia, non è possibile. L’incertezza era elevata. E gli ultimi eventi l’hanno amplificata. Eventi che potrebbero «ostacolare la trasmissione della nostra politica monetaria». L’attenzione deve essere massima, dice De Guindos.

«La stabilità finanziaria è essenziale per l’obiettivo primario della Bce della stabilità dei prezzi. Gli eventi delle ultime settimane ci hanno ricordato i vantaggi di una regolamentazione bancaria forte e armonizzata e l’importanza di completare l’unione bancaria. Stiamo monitorando attentamente gli sviluppi nei mercati finanziari e nelle istituzioni finanziarie». È calmo il vice di Christine Lagarde. Il tono delle parole però fa trasparire che la situazione non sia così serena. «Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità ben al di sopra dei requisiti minimi», rassicura. Inoltre, «le banche attualmente soddisfano gran parte del fabbisogno di liquidità con l’attività più liquida disponibile: le riserve detenute presso la banca centrale». Questa situazione, afferma, «è molto diversa da quella del 2008 e del 2009». Da allora è stata istituita «una vigilanza bancaria europea armonizzata e abbiamo compiuto buoni progressi nell’attuazione del programma globale di riforma della regolamentazione lanciato all’indomani della crisi finanziaria globale». Ma, questo l’ammonimento, “non c’è spazio per l’autocompiacimento».

La lezione di Lagarde: “Inflazione troppo alta, non molliamo la presa”

dal nostro inviato Francesco Spini 31 Marzo 2023

Il caso Svb, ma anche quello del Credit Suisse e di Deutsche Bank «hanno accresciuto l’incertezza, che potrebbe ostacolare la trasmissione della nostra politica monetaria in tutta l’area dell’euro». E probabilmente «assisteremo a un ulteriore aumento del costo del finanziamento delle banche, a un inasprimento degli standard di credito e a una decelerazione della crescita dei volumi dei prestiti». Potrebbe anche «verificarsi un calo della fiducia dei consumatori e degli investitori e una minore domanda aggregata complessiva». Tuttavia, ha sottolineato, «è troppo presto per trarre conclusioni sull’impatto che tutto ciò avrà sulla crescita e sull’inflazione». La turbolenza «potrebbe essere di breve durata, ma se emergono effetti di amplificazione, appariranno nei dati».

In questo contesto di maggiore incertezza, bisogna mantenere la barra dritta. «Il nostro approccio per ridurre l’inflazione al nostro obiettivo del 2% a medio termine rimarrà dipendente dai dati». È per questo che serve osservare tutti i dati sui prezzi. «Riteniamo che l’inflazione complessiva diminuirà considerevolmente quest’anno, mentre la dinamica dell’inflazione di fondo rimarrà solida», ha sottolineato. Vale a dire, nuovi rialzi dei tassi.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.