Pensione anticipata, come lasciare il lavoro nel 2023 (e non solo con Quota 103)

Gli altri canali di uscita anticipata

Tra gli altri canali di uscita anticipata, c’è anche quello che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall’età anagrafica e senza adeguamenti all’aspettativa di vita fino al 2026. Potranno poi continuare a uscire con 41 anni di versamenti, indipendentemente dalla soglia anagrafica, i lavoratori «precoci», quelli cioè in possesso di 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19esimo anno d’età (condizioni simili a quelle previste per accedere all’Ape sociale).
Opzione donna è stata prorogata per tutto il 2023 e consente alle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022, un’anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un’età anagrafica di almeno anni 60, congiuntamente ad un ulteriore requisito soggettivo. A seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, la facoltà di opzione è riservata esclusivamente alle lavoratrici caregivers, alle lavoratrici con una riduzione della capacità lavorativa del 74%, alle lavoratrici dipendenti o licenziate da aziende in crisi economica con tavolo di confronto attivo presso il Mise.
Anche l’Ape sociale è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023 e riguarda disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% e addetti ai lavori gravosi. La domanda può essere presentata anche da chi ha perfezionato i requisiti in anni passati: aver compiuto almeno 63 anni di età e non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.

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