Sandro Veronesi: “Cancellano secoli di storia di soccorsi, adesso Salvini e Piantedosi stiano zitti”

Maria Berlinguer

«Quello che penso di Piantedosi vale anche per Salvini. Non hanno il senso dello Stato e non hanno umanità, ma almeno imparino a stare zitti. Altrimenti disonorano tutto il Paese». Il due volte premio Strega Sandro Veronesi, in libreria con “Comandante”, scritto con Edoardo De Angelis, confessa di provare rabbia davanti a un governo che tradisce secoli di tradizioni della marina e non soccorre i migranti.

C’è una scelta politica dietro i naufragi di questi giorni?
«Che siano stati fatti degli errori tragici è un dato di fatto. A Cutro non si è considerato quanto fosse pericolosa la situazione con un mare che ha indotto la Finanza a rientrare per la burrasca. Ora la Finanza non ha le barche della Guardia costiera, ma certamente sono più sicure di quella dove erano i migranti. E nessuno ha accolto l’appello lanciato dalle Ong, lasciando affogare decine di migranti davanti alla costa libica. Errori ne sono stati fatti tanti, che siano stati fatti apposta non sono in grado di dirlo. Ma provo rabbia a vedere questi corpi di bambini che continuano a uscire dal mare».

Cosa l’ha turbata delle parole del ministro Piantedosi?
«Le parole miserabili diventano oscene quando il ministro dell’Interno anziché coordinare il salvataggio accusa i migranti. Sarebbero state parole inopportune ma non oscene se le avesse dette dopo averli salvati. È talmente facile, persino demagogico, essere pietosi. Non sei in grado di mostrarti sinceramente affranto, ma almeno stai zitto. Quando rappresenti il Paese devi portarne sulle tue spalle la tradizione e la storia italiana, soprattutto per quanto riguarda il soccorso in mare, è diversa da questa. È come se Piantedosi stesse cancellando secoli di storia raccontando una verità che non è vera, perché a Crotone gli abitanti sono tutti disperati nel vedere questi corpi».

Giorgia Meloni in Ucraina si è commossa davanti all’orrore. In Calabria è arrivata molti giorni dopo la strage ed è apparsa nervosa.
«Può essere che fosse nervosa perché sentiva la responsabilità, però non ha mostrato empatia. E c’è un altro tema agghiacciante: nessuno del governo si è interessato delle condizioni nelle quali vengono accolti i superstiti: sono detenuti come delinquenti. Il naufrago è sacro nella storia della marineria, perché è accompagnato da qualche dio al quale si è raccomandato: se tu non omaggi quel naufrago, offendi quel dio che si vendicherà. Questa è la storia della marineria, non possono arrivare e riscriverla. A persone che magari hanno perso i figli tu devi riservare un trattamento che non riservi ai capi di Stato, a meno di essere un Paese feroce e che quelli che arrivano sulle tue sponde sono nemici. Allora li tratti come nemici e te ne freghi dei loro dei, ma civiltà di questo tipo sono durate poco e non hanno segnato la storia. Ripeto: l’Italia non è così».

Il nervosismo è passato presto con un karaoke sulle note di De Andrè.
«Credo che De André si sia rivoltato nella tomba. Ma poi Marinella… Marinella no, lei muore per annegamento! Come fanno a non capirlo? Però attenzione, la storia il giudizio lo darà. Vorrà dire che vogliono quel giudizio lì».

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